giovedì 15 dicembre 2011

CAPITOLO 9

Cap 9 – Rosalie




La Sole calava velocemente nascondendosi  a tratti dietro a nuvole spesse, liberando lunghi fasci di luce che giocavano col vento ad accarezzare le acque calme della baia. Assistetti silenziosa mentre affogava all’orizzonte.
Era una vista spettacolare e ogni giorno uscendo da quel palazzo in collina rimanevo incantata ad osservare come cambiasse d’aspetto col volgere delle stagioni. Come un acquerello ogni volta ridipinto da artisti differenti.
La Luna era già apparsa all’altro capo del cielo e rimasi lì, seduta sulla panchina del parco, ad assistere al loro cambio di guardia.
Mi ero conservata qualche minuto per pensare, prima che Emmet venisse a riportarmi nel mio mondo reale.
Pochi minuti per lasciarmi alle spalle tutto quello che avevo visto e vissuto in quei due lunghi giorni.
Sollevai la testa al passaggio di un paio di gabbiani diretti a sud, lasciandomi cullare dal lento rollio delle loro ali stese al vento.
Ne seguii il volo finchè scomparvero all’orizzonte.
Era tutto così diverso…così inquietante.
Sospirai rincorrendo i pensieri.
Ricordavo bene il giorno in cui Edward Cullen era arrivato all’ospedale.
In corsia non si parlava d’altro.
Lo “scrittore delle donne” lo chiamavano.
I romantici libri a sfondo erotico che aveva pubblicato negli ultimi tre anni sembrava fossero sul comodino di ogni donna americana ed ognuna di loro sembrava non potesse viverne senza.
Le sue storie avevano salvato matrimoni ed altri li aveva distrutti, ma comunque fosse, le sue parole arrivavano dritte al cuore e, chi le leggeva, ne rimaneva irrimediabilmente coinvolto.
La stessa sorte era capitata a me.
Un’amica, con la quale all’epoca dividevo la stanza, li aveva collezionati e uno ad uno me li aveva poi passati perché –diceva lei – imparassi qualcosa.
Quasi per gioco ne avevo sfogliate alcune pagine…scoprendo poi di non riuscire a fermarmi fino all’ultima riga.
Edward Cullen.
Quanto avevo fantasticato su quel nome.
Mille versioni differenti di uomo che prendevano forma a seconda di come apparissero i suoi numerosi personaggi.
Sorrisi tra me ripensando a quanto fosse lontana dalla realtà l’idea che mi ero fatta di lui, immaginandolo un donnaiolo sempre ubriaco…un casanova che si attorniava di  prostitute d’alto borgo…un dongiovanni insomma.
E invece.
Quanto mi ero sbagliata.
Quando riconobbi, in quell’uomo mal capitato, l’autore delle mie storie preferite, ne rimasi affascinata.
Non avevo mai visto la sua foto, i libri non la riportavano e quindi fui sorpresa di scoprire quanto fosse giovane e….maledettamente attraente.
Non fu quel dettaglio che mi indusse a prendermi cura di lui personalmente, ma piuttosto ciò che lessi in fondo a quegli occhi splendidi velati di tristezza.
Un dolore sordo…che faticava egli stesso a sostenere e che giorno dopo giorno gli impediva di riprendersi la sua vita.
Nel tempo ero riuscita a penetrare l’armatura che aveva indossato per difendersi…o per nascondersi… e ogni sorriso rubato era per me una conquista.
Sapevo quanto i medici avessero riferito alla moglie, sulle possibilità di ripresa di Edward ed ero altrettanto consapevole del fatto che rimanere solo con quella donna, non gli avrebbe minimamente giovato.
La scelta di assistere privatamente una sola persona e di dedicarmi completamente ad essa mi aveva cambiato radicalmente le abitudini, ma nel momento in cui avevo deciso di farlo mi era parsa l’idea migliore.
Per lui…ma anche per me stessa.
Lavoravo all’ospedale da un paio d’anni quando Edward era arrivato ferito e privo di conoscenza.
Quando l’ambulanza lo aveva scaricato al pronto soccorso era irriconoscibile. Le prime cure avevano tolto dal suo corpo martoriato le tracce del tragico incidente, rivelando quel volto bellissimo.
Mi aveva subito conquistata.
Era impossibile non accadesse.
L’uomo più bello che avessi mai visto nella mia vita.
Mai avrei pensato che le cose sarebbero arrivate a diventare così com’erano ora.
Assistere allo sfacelo di un rapporto così intenso come quello tra Edward e la moglie era straziante, soprattutto considerando che sarebbe stato proprio grazie allo sforzo di entrambi che Edward sarebbe potuto guarire.
Insisteva a credere di essere un uomo finito, mentre in realtà a finirlo era la sfiducia e la paura di non riuscirvi.
In sei mesi ero riuscita a rimetterlo fisicamente a posto.
Mi ero prodigata con terapie fisiche e psicologiche, quasi avessi intrapreso una crociata, ma non aveva ancora portato a niente.
Non aveva nulla, tranne la paura immensa di deludere quella donna.
Isabella.
Non tolleravo il suo modo di vivere.
Assistevo impotente a quelle patetiche scene in cui si fingeva una buona moglie, per poi sparire nella notte abbandonandolo…solo…ad affogare le sue angosce nell’alcol.
Era fredda come il ghiaccio.
Incapace di amare.
Mentre lui.
Edward.
Traboccava di sentimento anche quando se ne stava silenzioso nel suo angolo alla finestra…perso con lo sguardo in chissà quali lontani paesaggi… occupando la mente per evitarsi di vedere la propria realtà.
Questa cosa doveva cambiare.
Volevo tornasse a vivere e ….a scrivere.
Poco prima mi aveva scioccata con i suoi discorsi.
Farmi credere di essersi eccitato a causa mia mi sembrava l’ennesima richiesta di attenzione e di aiuto…velata da situazioni che conosceva bene. Nessuno meglio di lui sapeva creare situazioni del genere.
Era il suo lavoro.
Conoscevo il suo corpo a memoria.
L’avevo accudito per mesi.
Quel pomeriggio però mi era sembrato diverso.
Avevo un uomo davanti e non solo un paziente.
Quello sguardo…la sua mano…quei sospiri.
Vedere quel volto, abitualmente calmo e così familiare, trasformarsi sotto il tocco delle mie dita…mi aveva…
Era stato solo un attimo…ma….
No.
Non volevo nemmeno pensarci.
Feci cadere quelle sciocche perplessità dal volo pindarico che avevano intrapreso e vedendo arrivare l’auto di Emmet mi alzai dalla panchina sistemandomi il cappotto.
Sentivo calore dentro al corpo…e accorgendomene me ne vergognai.
Sollevai la mano salutando quell’uomo meraviglioso che riempiva la mia vita, mentre nell’altra conservavo ancora il profumo delle mie fantasie.
Era tutto a posto.
Potevo farcela…

10 commenti:

  1. No... non ce la può fare ... non sarebbe possibile!!!!

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  2. E' cooooooooooortoooooooooo.......
    é solo che mi piaceva leggereeeeee ed è già finito.
    Bellissimo.
    Allora questa Rosalie presa da lui, segretamente no ma velatamente innamorata di lui sì......
    è legata ad un uomo Emmet e sta combattendo per questo rapporto, anche se nel suo profondo spera e brama Edward.... è cosciente che contro Isabella nulla può.
    Anche se è evidente che a Edward, Rosalie non è del tutto indifferente, lei è presente e Isabella lo tradisce e lui lo sa. Si sente ferito, menomato, sia fisicamente che nel cuore.
    Vediamo cosa combineranno nel seguito.
    Bravissima amica mia come sempre, mi fai sognare.

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  3. cavolo!!! ho scritto il commento e non me l'ha messo!!!
    ok. Lo riscrivo, magari mi viene meglio stavolta:
    No!!! nonononononononono!!!!
    Non va bene!!!!
    Leggevo e sentivo fastidio!!!!
    Se era questo che volevi fare, bè con me sfondi una porta aperta!!! Ora ti sono attaccata come una cozza perchè voglio vedere come riuscirai a dipanarti da sto macello di sentimenti!!! hahahahahahahahahahah

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  4. Mamma mia che intrigo di sentimenti e sensazioni, stupefacente Francies!!!! Il Sogno era bello ma questo è fantastico...ma che ti fumi?????!!!!! ;-) Baci

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  5. Sono d'accordo con Trilly ... ma che ti fumi per scrivere così? In fondo anche George Michael ha scritto il suo miglior album sotto effetto di cannabis ... sto scherzando tesoro!! Bello, pieno di sentimento e questo Edward ... favoloso!

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  6. Cannabis...ahaha...devo provarlo. La storia mi prende ed è già tutta nella mia testa...speriamo di riuscire a raccontarla come vorrei. Bacio a tutte...grassie

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  7. Bello questo pov di rosaline,adesso conosciamo anke i suoi sentimenti verso edward anke amando emmett si sente attrata di lui...penso ke isabella deve fare molto attenzione....edward è edward ...Donna sei una fantastica mi piace molto quello ke leggo!

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  8. sai cosa..? più leggo è più mi viene difficile prendere le parti di qualcuno dei personaggi...avrei voluto strozzare Rosalie nel capitolo precedente ma ora...staremo a vedere :P

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  9. Eccoci...e ti pareha...unn'aveho dubbi....

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