Capitolo 26 - Edward
Le
fitte radure di pini marittimi regalavano, con le loro chiome, ampie zone
d’ombra dove il Sole faticava a penetrare coi suoi raggi e la temperatura risultava particolarmente
gradevole.
Percorremmo strade sempre più strette fino
a raggiungere un vialetto privato, al termine del quale si apriva un bellissimo
giardino, dove un disteso prato inglese brillava di un verde inusuale.
Rimasi a bocca aperta quando sul fondo
della proprietà si profilò la villa che ci avrebbe ospitato.
Era in pietra a vista e si sviluppava quasi
interamente su un unico piano. Accanto, poco lontano, c’era una piccola
dependance molto simile nelle finiture, anch’essa molto curata.
Un profondo porticato circondava la casa
dandole l’aspetto rustico che caratterizzava le abitazioni della zona.
Ricche aiuole di ortensie pronte alla
fioritura lussureggiavano tutte intorno, mentre in altre, le azalee davano
ampia mostra di sè, spruzzando di bianco, rosa e di fucsia, quella gradevole
distesa verdeggiante.
I fiori e le piante erano stati sempre la
passione di mia madre.
Esme curava personalmente il giardino della
villa su a Napa e fin da bambino mi aveva insegnato ad amarli e a riconoscerli.
Lo chiamava il “ gioco della macedonia”,
per via dei mille colori che componevano le sue aiuole ed io, curioso come
sempre, l’aiutavo stando in ginocchio gomito a gomito con lei a piantare i
teneri germogli.
Era da molto tempo che non vedevo i miei
genitori e mi ripromisi di chiamarli non appena ci fossimo sistemati.
Abbassai i finestrini respirando il profumo di bosco e di resina.
Sospirai soddisfatto, riconoscendo
quell’aria mite.
Guardai Rose.
Si asciugava le guance passandovi le dita,
fissando un punto indefinito fuori dal finestrino.
Mi lasciai distrarre dal panorama che avevo
davanti, rimandando qualsiasi chiarimento con Rose ad un altro momento.
Jasper spense la musica.
- Che ne dite? Niente
male la casetta, vero? –
Mio fratello se la rideva, voltandosi a
guardare le nostre facce sorprese.
Lentamente si avvicinò alla grande casa, parcheggiando
proprio di fronte all’ingresso.
- Jasper tu devi
essere pazzo, non mi avevi detto fosse una villa da copertina. –
Ero
incantato, mentre tutti quanti ci guardavamo in faccia esterrefatti.
- Devi imparare a
fidarti di me Edward. Non vi volevo rovinare la sorpresa. Non avrei fatto mari
e monti per averla se non fosse stata così. Qui troverai il meglio del meglio e
ancora non è abbastanza per descriverlo.
- Tu sei fuori di
testa. Non ci posso credere. E’ fantastica! –
- E ancora non l’hai
vista dentro. – Era orgoglioso di sé.
Scese dall’auto fischiettando, mentre raggiungeva
le tre persone raccolte in attesa sotto la veranda.
Avevano tutta l’aria di essere il personale
di servizio alla villa.
Vidi Rose aprire la portiera scorrevole e
scendere sgranchendosi le gambe.
Isabella non le fece caso.
- Dio mio è
straordinario questo posto, non ci posso ancora credere. –
Mi parlava stringendomi la mano tutta
eccitata, con una luce negli occhi che non le vedevo da tempo.
Nessun segno di stanchezza per il
viaggio…era radiosa e nel suo fresco abitino di seta lavanda sembrava appena
uscita di casa. I capelli sciolti le accarezzavano le spalle e lei continuava
ad arrotolarli dietro la schiena perché non le dessero fastidio. Amavo quel
gesto tutto suo e non riuscendo a resistere, avvicinandomi, li accarezzai.
- E’ di tuo
gradimento Signora Cullen?- Le baciai la guancia dolcemente, non riuscendo però
a distrarre i suoi occhi dal finestrino.
- Tuo fratello è un
tesoro. Dio mio, sono senza parole. –
Mi sentivo perso, mentre guardavo tutto
quello che mi circondava.
Erano molti mesi che non vedevo altro che
il panorama fuori dal nostro appartamento e osservavo quindi ogni cosa intorno
a me come un bambino catapultato nel paese delle meraviglie.
Mi aiutarono a scendere dall’auto e tutti
insieme ci radunammo sotto il grande porticato con vista sul lago. Le travi in
legno del tetto spiovente si accompagnavano con gusto alle grandi mattonelle di
cotto rosso del pavimento, rendendo l’atmosfera calda e accogliente.
Il salottino in midollino, con i suoi
cuscini bianchi, completava l’opera dandole un tocco di eleganza.
Era tutto perfetto.
Il lago attirò la mia attenzione,
riflettendo la luce di quel cielo ancora primaverile.
Per un attimo osservai quella distesa
d’acqua straordinariamente limpida, la cui superficie, accarezzata dalla brezza, si increspava
appena, quasi che il vento , nascosto tra le nuvole basse, sospingesse per
gioco l’unica barca che solitaria si era avventurata a percorrerlo.
Non c’erano rumori estranei alla natura, se
non le nostre voci smorzate dalla vegetazione intorno.
I profumi familiari di quei luoghi fecero
riaffiorare vecchi ricordi di gioventù e per un istante mi sentii come quando
ero ragazzo.
Le vacanze… gli amici che ritrovavo ogni
anno…le gare di tuffi…le risate.
Come ridestate, quelle dolci emozioni tornarono
a rivivere.
Mio fratello era in piedi accanto a me e
sebbene fosse in silenzio, capii che stava provando la stessa cosa.
- Bei tempi eh? – Lo
dissi piano, così che potesse sentirlo soltanto lui.
- Già! – Fu tutto
quello che riuscì a rispondere sospirando.
Jasper si voltò verso gli altri e fece le
presentazioni.
Tom, Marta e Lia gestivano la casa fin dal
primo giorno in cui era stata abitata e l’amavano come fosse la loro creatura.
Marta e Lia erano due sorelle di origine italiana
ed erano sorprendentemente belle.
Lia era bionda piccolina, molto formosa e Marta al contrario alta, bruna,
magrissima, con due occhi verdi che
trapassavano lo sguardo di chiunque li avesse incrociati.
Non avevano praticamente nulla in comune se
non quell’accento marcato che rendeva allegra la loro parlata. Aperte e
cordiali accolsero tutti con un piccolo rinfresco degno di un albergo cinque
stelle.
Si occupavano di ogni cosa, cucinavano ed
erano abili in tutto ciò che esigeva l’organizzazione di una così grande casa.
Tom era un uomo sulla quarantina, molto
serio e cerimonioso all’apparenza, ma che dopo una mezz’ora era lì a rallegrare
la compagnia rivelando divertenti aneddoti sul precedente proprietario.
Era cresciuto nella vallata e non aveva mai
visto altro che quei boschi.
Lui si occupava del parco, affiancato
saltuariamente dai suoi nipoti che gestivano un vivaio sull’altra sponda del
lago.
Isabella era allegra e aveva familiarizzato
con Marta che, molto gentile, le
raccontava di quei luoghi per lei inesplorati, rispondendo alle mille domande
che come suo solito le rivolgeva.
Non era mai stata al Lago Tahoe e nemmeno
aveva mai fatto una vacanza in un qualsiasi lago della regione, quindi l’esperienza
le era del tutto nuova.
Jasper , Tom ed io valutavamo insieme gli
svaghi che offriva in quel periodo la vallata, le feste di paese, i raduni dei
centauri, e la favolosa Festa dell’Estate…alla quale avevamo partecipato sempre
anche quando eravamo ragazzi.
Si sarebbe tenuta alla metà di agosto e
Jasper per quell’epoca mi aveva promesso che sarei stato in piedi sulle mie
gambe.
Era la fine di maggio, mancava poco …troppo
poco.
La prospettiva di essere in grado di
camminare in così breve tempo mi mise subito in agitazione.
Ansia, seduta sul mio
stomaco, iniziò a ridere di me, impedendomi
di respirare.
Fiducia la spinse via,
risollevandomi dal peso che mi opprimeva...
Mi voltai per cercare Rose, come se il mio
successo fosse strettamente legato a lei. Accadeva sempre spontaneamente quando
venivo preso da questi pensieri sulle sorti della mia salute.
La credevo seduta con Lia a chiacchierare,
ma non era lì.
Intravidi la sua figura all’inizio del
pontile di legno che si allungava sulle acque profonde del lago.
Il prato degradava verso le sponde,
ospitando un piccolo porticciolo privato, dove ormeggiata vi era una barca a
vela di discrete dimensioni che ancora non avevo notato.
Se ne stava ferma sotto al Sole…fissando lo
sguardo sulle scintillanti acque di fronte
a lei.
Mi chiesi quale fosse il motivo di tanto
disagio e cosa la turbasse al punto di piangere.
Non era mai accaduto nei mesi che avevamo
trascorso insieme di vederla cedere in quel modo. Era una donna forte e
raramente permetteva alle proprie emozioni di prendere il sopravvento.
Mi ripromisi di parlarle, non appena ne
avessi avuta l’occasione.
Rose aveva dato il massimo per aiutare me
nei momenti bui ed il minimo che potessi fare era cercare di fare altrettanto per
lei.
Marta e Lia si offrirono di mostrarci la
casa e così la chiamai perché ci
raggiungesse.
Si voltò non appena sentì la mia voce e con
passo deciso si unì a noi.
Le sorrisi cercando di scorgere quello che
nascondeva, ma il suo volto era una maschera inespressiva, senza entusiasmo e
senza nessuna emozione.
Forse costringerla a seguirci fin lì non
era stata una grande idea.
Non
avevo avuto nemmeno il tempo di chiederle se fosse d’accordo o meno a seguirmi
fin lì, ma Jasper e Isabella mi avevano distratto con altre considerazioni che
ruotavano esclusivamente intorno a me e già ansioso di mio, questa cosa non
l’avevo proprio considerata.
Il
fatto poi che le sue origini fossero legate a quei bellissimi posti mi aveva
convinto inconsciamente che le avrebbe fatto piacere ritornarvi.
Ripensandoci però mi resi conto che Rose
non aveva mai parlato del suo passato, in nessuna occasione …mai.
Quel tarlo si insinuò nelle pieghe delle
mie incertezze e improvvisamente mi sentii un maledetto egoista.
Avrei chiarito.
Presto.
L’interno di quelle spesse mura di pietra era
qualcosa di indescrivibile e Isabella ed io continuavamo a fissarci sbalorditi
senza trovare le parole.
Tutto era studiato nei dettagli che nella
loro semplicità la rendevano unica.
Tom e le sorelle Bellini vivevano lì
soltanto di giorno, mentre la sera tornavano in paese dalle loro famiglie.
Ci mostrarono le nostre camere e poi
scomparvero a dare gli ultimi ritocchi al pranzo.
Isabella ed io eravamo estasiati e una
volta soli ci mettemmo a urlare.
- Ma ti rendi conto
di dove siamo? –
- Non me ne parlare,
Jasper è un pazzo. Chissà quanto gli è costato questo scherzetto. –
- Penso se lo possa
permettere no? Comunque è un regalo meraviglioso per entrambi. Nessun posto è
paragonabile a questo. Ahaha…devo chiamare Alice e dirle di venirci a trovare.
Impazzirà, lo sento. –
Sospirò lasciandosi cadere all’indietro sul
letto, mentre il piumone si avvolse intorno a lei quasi coprendola.
Si strinse
le coperte sul viso annusandole e poi allargò le braccia sul materasso.
Era visibilmente su di giri ed io non
potevo esserne più contento.
- Allora non sei
pentita di essere venuta via con me? –
Si mise seduta sulla sponda del letto e le
andai incontro.
- Edward, sarei
venuta con te anche se fosse stato un rudere. Tu non sai cosa significhi
poterti stare vicino…in vacanza…noi due. –
Abbassò lo sguardo un istante. Fece una
pausa.
- Non ti nego che
avrei preferito essere sola con te…ma…- Tornò a guardarmi.
- … quando ti sarai
ripreso, avremo tutta la vita per goderci un po’ di pace. –
Sembrava sincera,
ma io la conoscevo bene e nei suoi occhi leggevo quella nota dolente che sperai
non ci rovinasse la vacanza.
Rose.
Ignorai volutamente l’argomento e attirandola
la feci cadere sulle mie ginocchia.
La solleticai mordendole l’orecchio e la
sua risata mi gonfiò il cuore.
- Pensi che noi due soli…- Afferrai il lobo tra i denti.
- la sera…a letto….- mugugnai dolcemente soffiandole sul collo.
- avremo tempo per
cominciare a godere…- gemetti apposta
- di quella pace di
cui parlavi?- Rabbrividì.
La sua pelle era fresca e profumava di lei.
- Non lo so…dovrei
vedere…- Mormorò distrattamente, trattenendo il fiato.
La strinsi forte imprigionandole le mani e
mordicchiandole il collo continuai la
tortura.
- Ha altri impegni
Signora Cullen?- Non riuscì a rispondermi.
- O vuoi che ti
chiami Miss Swan?- La canzonai vittorioso.
- No, ti prego. Non
vorrai che tutti pensino che sono disponibile. -
Rideva talmente forte che pensai
l’avrebbero sentita anche in paese.
- Certo che no.
Signora Cullen è perfetto! -
La sua gioia mi ridonava la vita e in quell’
istante, con Isabella di nuovo serena tra le mie braccia tutto il resto perse
importanza.
Dimenticai tutto …la sua presenza mi
appagava di ogni cosa mi era mancata nella vita.
Isabella era la mia vita.
La parte più gioiosa e appagante di tutta
la mia esistenza.
Pensare di starle lontano mi soffocava, ma
ora che potevo stringerla forte mi sentivo completo.
Consapevole di questo mi sentii diverso.
Con lei tutto sarebbe stato possibile.
Speranza sorrise
compiaciuta e incrociando le mani dietro la testa si stese vittoriosa sulle mie
incertezze.
Ansia
se
ne andò in silenzio, seguendo la via che Buonsenso
le mostrava.
Giocando, il tempo passò veloce e qualcuno bussò alla
nostra porta.
La mia splendida moglie si alzò e, ormai
senza fiato e accaldata, l’aprì.
Trovò Jasper che ,visibilmente soddisfatto
del clima che respirava, si avvicinò abbracciandola.
- Avete finito voi
due di far casino? – La baciò sulla guancia.
- Ma nemmeno per
sogno. Voglio ridere fino a morire. Anch’io sono in terapia, non lo sapevi? –
- Oh, allora dovrò
alzare la parcella. –
Lei lo colpì sulla spalla amichevolmente,
mentre Jasper approfittava per tastarla tutta.
- Sei tutte ossa
piccola, dovrò metterti all’ingrasso. – Risero insieme.
- Non ci penso
neanche. Qui davanti hai la nuova Miss Tahoe, non sei d’accordo Edward?- Finsi
di essere scocciato.
- Metti giù le mani
da mia moglie, dottore. Sei sempre il solito porco. -
- Dio, com’è vera sta cosa!- Il solito scemo le fece
lo scanner con lo sguardo.
- E tu, cara mia,
sognatelo di sfilare in costume di fronte ai boscaioli che vivono qui…piuttosto
ti chiudo in cantina.–
Mi divertivo a prenderli in giro e
rivederli insieme a giocare come facevano una volta mi faceva bene.
- E io che ti volevo
toccare il culo davanti alla giuria…che peccato!- Sospirò teatralmente.
Quel
cretino non sarebbe cambiato mai e lo amavo per questo.
La sua allegria era un toccasana per
chiunque gli vivesse accanto e mi pentii di averlo lasciato ai margini della
mia vita per tutti quei mesi. Era la persona più positiva che conoscessi e mi
resi conto di essere fortunato ad avere un fratello del genere.
- Bene! Io muoio di
fame e le ragazze hanno preparato il tavolo in veranda. Volete seguirmi? –
Guardò uno e poi l’altra.
- Solo un attimo
ragazzi. Faccio un piccolo salto davanti allo specchio e arrivo. –
Il tono alla Greta Garbo.
Gettò i capelli in aria con fare da diva e, girandosi, sculettò vistosamente, fino a scomparire dietro alla
porta del nostro bagno in camera. Scoppiammo a ridere come due idioti.
- Rose ci raggiunge? –
Gli chiesi una volta soli.
- Non credo. Le ho
parlato poco fa e mi ha detto che era molto stanca e si sarebbe riposata un po’.
Ci raggiungerà più tardi. –
Non aggiunse altro, ma mi guardava
incuriosito.
- Ma ti piace Rose?- La
domanda mi sorprese. Rimasi allibito.
- No, ma sei scemo?
Sono solo un po’ preoccupato per lei. L’ho vista strana oggi e mi chiedevo se
tutta sta cosa non l’avesse disturbata. Non mi sembra molto contenta di essere
qui. –
- Non mi pare. Poi guarda
che posto, chiunque sogna di fare una vacanza del genere. –
- Certamente, ma per
lei è lavoro e non vacanza. Forse preferiva rimanere vicina ad Emmet, il suo
ragazzo e noi l’abbiamo portata lontano per tutta l’estate. – Jasper si fece
serio.
- Senti Edward, non
siamo qui per giocare, questo lo so. Rose ha accettato l’offerta perché ha a
cuore che tu ti rimetta del tutto. Sai quanto si è prodigata per questo e non intende
mollare proprio adesso. –
- So anche questo e
le sono grato, ma oggi in macchina piangeva e non capisco perché. Mi
dispiacerebbe esserne la causa, ecco tutto. –
- Avrà avuto un po’
di malinconia, o forse era l’emozione di tornare a casa sua. Chi lo sa! Vedrai
che le passa. E’ una donna forte e molto capace. Quando non avrai più bisogno
di lei le voglio chiedere di lavorare per me. Ci sono molti pazienti che come
te hanno bisogno di assistenza a domicilio e lei è davvero brava e molto
qualificata. -
Pensare di non vedere più Rose in futuro, mi
fece sentire strano. Allontanai quella sensazione spiacevole.
Tutto sarebbe cambiato.
Tutto… tranne il bene che le volevo.
- Bene, ne sarà
felice. – Chiusi il discorso sentendo Isabella arrivare.
- Allora? Vado bene
così? –
Girò su se stessa, facendo volteggiare la
lunga gonna a ruota del vestito bianco che aveva indossato.
Sbracciato all’americana e col colletto alzato,
sembrava una ragazzina.
- Sei bellissima
tesoro. – E la baciai.
- Quanti anni hai?
Dodici? Edward sei un pedofilo. – Jasper non la smetteva di dire stronzate, ma
tutta la sua allegria era una cura impagabile per entrambi.
- Zio Jazz…prendimi!
- E sculacciandolo Isabella gli passò in fianco fuggendo via.
Lui naturalmente non si fece pregare e la
rincorse.
Li vidi litigare come due ragazzini
sciocchi, picchiandosi l’un l’altro.
Mi sentivo davvero bene.
Felicità getto via la sua corazza
e saltellò finalmente libera.
Speranza
la
prese sotto braccio e cantando ballò con lei.
Rimorso
le spiava, nascosto dietro un muro di domande….
Avrei trovato delle risposte.
Tutto sarebbe andato bene.
Li raggiunsi, unendomi alle risate.
Sei sempre fantastica .... vorrei poter emozionare come te!! Adoro Jasper!! è un mito!! Curiosa di sapere la tristezza di Rose!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaSei sempre esagerata Stefy, ma grazie. Anch'io amo Jasper, lo vorrei qui con me a far casino. Presto si saprà di Rose. La mia adorata Rose. Bacio
EliminaPoesia pura poesia, tu nn sei ff ma romanzi di altre epoche. giardini fioriti ...laghi.. boschi tutto un insieme di sogni e poesie. Sto valutando la tua Rose ha qualcosa per cui soffre fammi sapere presto!!!
RispondiEliminaGrazie Mary, anche se non so se sia un pregio o un difetto. Questo è il mio modo di scrivere e soffro se non sfarfallo con le parole. Bacio grande. Rose...tutta da scoprire.
EliminaConcordo con Mary, poesia pura ... la mia prof. è tornata e più in forma che mai. Bravissima!!!
RispondiEliminaStefy cara, anche tu devi scrivere ancora. Attendo....bacio
EliminaRiprenderò ... promesso tesoro.
Eliminabellissima la descrizione dei luoghi dove sono andati in vacanza ,simpaticissimo jasper .
RispondiEliminaRose cosa nasconde perchè piange ,ma edward è innamorato solo di sua moglie o gli piace anche rose?
ciao Fede, presto troverai tutte le tue risposte, come Edward. Grazie per avermi letta. Grazie mille!Bacio xxx
EliminaBellissimo Fra!
RispondiEliminaSemplicemente bellissimo!
Dai Cri....lo so, dai. ahahah....grazie!!!
EliminaRara la semplicità con cui si riesce ad immedesimarsi in ognuno dei tuo personaggi...quasi come se fosse stato un delitto aver poco prima pensato di essere Edward quando ti senti così Bella...o viceversa... Amo il tuo modo di scrivere..e anche quello che scrivi. Grazie tesoro!! :))
RispondiEliminaDetto da te è davvero un complimento. Se questo accade veramente allora sono sulla buona strada.Un abbraccio grande e un grazie immenso.
EliminaSei sempre meravigliosa. Emozione e poesia. Mi sembrava di essere li con loro prrima in quel ggiardino fiorito, poi in casa sul divano di midollino,poi in camera daletto sulle ginocchia di Edward, in riva al lago insieme a Rose e alla sua tristezza. Ero la protagonista, ero in prima fila a vivere i loro sentimenti. E' questa sensazione di globalita' e di coinvolgimento total che si vive nelle tue righe che rende non solo piu' spettatori
RispondiEliminaGrazie Georgie.
le
Molti mi dicono dopo aver letto qualche capitolo " mi sembrava di essere lì" e così ogni volta mi figuro la cosa come se accanto alla scena descritta ci fosse un palco con gli spettatori che assistono partecipi alle conversazioni dei personaggi o che alzano lo sguardo su ciò che li circonda seguendo passo passo le descrizioni che elenco via via che si presenta l'occasione. Tutti insieme si muovono all'unisono, mossi da qualche forza più grande di loro e mi fanno compagnia, mentre sola e in silenzio, traduco suo tasti quello che la mia fantasia mi propone.....bello....mi piace. Grazie Geo, sei sempre un tesoro. Bacio.
EliminaNon ho mai commentato dovevo mettermi in pari con tutti i capitoli e all'ennesima notte quasi in bianco ci sono riuscita. Francies tu hai un dono nello scrivere, sei dolce e fai trasparire ogni emozione. La si sente ad ogni capitolo, ad ogni riga. Ogni personaggio è curato nel particolare, e trovo davvero speciale il modo con cui descrivi i posti. Edward e Bella sono così belli insieme ma non so ho qualcosa che mi frulla un testa per Rose... ma non mi espongo attendo con ansia...
RispondiEliminataggami plz
bacio
Missanny
Ciao Anna. Che tu abbia letto la mia storia mi fa molto molto piacere e le belle parole che hai per me son come un regalo. Cerco di mettere l'anima in queste righe e se almeno un po' di quel che vorrei esprimere arriva al lettore...beh...io sono felice.
RispondiEliminaRose è stata considerata da tutti una figura al negativo soltanto per il fatto di portare quel nome in una storia di Edward e Bella, ma mai, fin dall'inizio, ha dato segno di voler nuocere alla coppia o di desiderare Edward per sè. La peggiore tra le due donne è senza dubbio Isabella, anche se il suo passato spiega, senza giustificare, quello che è il suo comportamento perverso all'inizio della storia. Rose è tutta da scoprire e tutta da raccontare. Ognuno di loro ha un passato...ma non serve sia per forza tragico all'eccesso, per cambiare il corso della loro vita. Isabella, per eccesso di zelo, ha sconvolto la vita della madre, ma in sè, quel gesto era giusto...anche se la cosa giusta non sempre è la migliore. Edward non ha nulla di sbagliato nel suo passato, anzi...una giovinezza spensierata, molti amici...amato...mancava nel quadro della sua esistenza, solo quel fattore che da colore a tutto il resto....L'AMORE...e Isabella è quel brillante colore che la rende perfetta. Rose è ancora un personaggio senza passato, ma a breve, conoscerete il motivo del turbamento che sta provando...tornando al lago. La mia storia non è altro che reale...quindi nessun colpo di scena...nessun mostro uscirà dal lago....e i loro pensieri saranno quelli che chiunque potrebbe fare in una situazione simile.
Scusa se mi sono dilungata...mi son lasciata prendere dall'entusiasmo...ahahah...vabbeh!
Grazie ...ti taggherò.
Bacio.
Francies
ciao Francies,
RispondiEliminaho letto la tua storia tutta d'un fiato....dire che sei bravissima è dire poco, hai trattato argomenti sicuramente non facili ne da gestire, ne da raccontare a meno che non ci sia passata in prima persona....
mi hai letteralmente rapita e sconvolta col fatto che la "cattiva" di turno sia Isabella e nn qualcun'altro....
mi piace l'amore viscerale che provano l'uno per l'altra, può essere tossico o forse no a volte....
e questo Jasper tutto pepe????mi piace assai!!!!anche così giocherellone con Bella mi fa strano, ma mi piace!!!!
spero che questa storia abbia l'happy ending per tutti, per Rose, Bella e Edward....
nn mi aspettavo sul serio che Isabella fosse quella "deviata"...forse xchè nele storie che leggo lei di solito è quella dolce e indifesa...
boh però mi piace e x quanto perversa e peggiore di Rose lei sia io tifo x lei...
Edward e Bella 4 ever!!!!
bravissima e il tuo blog è già tra i miei preferiti!!!!
Ciao Fedin88 -
Elimina- Tossico...- Un amore, se tale, non potrà mai essere tossico o quel sentimento avrà un altro nome.
Se quel legame forte che tiene uniti Edward e Bella sara' inquinato o no, lo scopriremo presto.
Jasper è un personaggio forte, al contrario di come si presenta agli occhi degli altri e riesce a leggere nei cuori di chi ha davanti con sottile eleganza. Lo adoro.
Isabella è sul filo tra bene e male...ancora non sa quale sia il suo posto, ma ci sta provando.
Edward è fragile, ma il suo cuore è limpido, quanto le acque di quel lago.
Vedremo di mettere ordine...pian piano ci si arriva.
Sono felicissima delle tue parole e ti ringrazio di cuore.
Alla prossima.
Francies
io lo spero che non sia inquinato....ma se così sarà la colpa sarà di entrambi....credo....
Eliminasi Jasper è un personaggio molto positivo e se da come mi hai detto tu e da come ho letto lui tifa x la coppia Ed e Bells...quindi mi aggrappo a questa mia illusione ;)
si Edward è un cucciolotto teneroso e forse accanto a lui ci vuole una forte e determinata come Bella,che ogni tanto sappia prendere le redini in mano e cominci a lottare.....
il mio termine "tossico", l'ho usato solo xchè nn ne trovavo un sinonimo....o cmq nn mi sono spiegata bene....ora che rileggo, si nn è giusto il termine che ho usato....è più giusto a mio parere -morboso-, hanno un amore viscerale, dipendente completamente l'uno dall'altra e viceversa....
come disse la buona renèe in eclipse sono come due calamite...lei si muove, lui fa altrettanto, in questo caso, la parte -debole- è Edward o forse sono io che viaggio troppo con la fantasia e mi faccio viaggi mentali che nn hanno ne capo ne coda....
grazie a te per la risposta, a presto e buon week end!!!!!!!!!!!!