martedì 3 aprile 2012

Capitolo 20


Capitolo 20 – Isabella



Rimasi a lungo sveglia, ascoltando il cuore di Edward che cullava la mia mente…lasciando che il tepore delle sue carezze e il suo respiro regolare mi confortassero…riducendo ad un semplice istante…tutto il tempo che avevamo sprecato inutilmente lontani.
Le sensazioni rassicuranti di un’esistenza ricolmata accompagnavano i miei pensieri, inducendomi a credere che quel luogo buio nel quale eravamo stati prigionieri entrambi fosse stato per sempre debellato.
La luce solitaria del Faro tagliava il buio della notte , misurando il tempo ad ogni suo inesorabile passaggio, giocando a rincorrersi coi bagliori del fuoco del camino …che bruciava lento, sciogliendo il gelo che aveva incatenato le nostre anime per mesi interi.
Ero felice.
Un sentimento puro, intatto….che mi dava pace.
Abbracciavo Edward senza riuscire a pensare ad altro.
Non volendo pensare ad altro.
Costringendomi …a non pensare ad altro.
Rimasi immobile.
Respiravo, contando i battiti di quel cuore al quale appartenevo.
TUM….TAF….
Avvolta in quell’abbraccio dolcissimo…il mio rifugio…il mio mare calmo.
Quante volte ci eravamo ritrovati stesi su quello stesso divano, sorpresi dal sonno…accoccolati uno all’altro, senza desiderare nulla di più.
TUM …TAF….
Luce….buio…un altro passaggio..
Pensieri …ricordi…veloci…evanescenti.
TUM…TAF…
Luce…buio…
Scivolai lentamente nell’oblio che precede il sonno profondo…
Percependo la luce che regolare illuminava il buio dietro alle palpebre chiuse.
Pensieri…ricordi…
Immagini illusorie…realtà rielaborate.
Desideri e paure fuse insieme.
Inquietanti…seducenti…
E caddi risucchiata in quell’inscindibile mondo dove Sogno e Incubo si mescolano confondendosi…



Una stanza buia….
 Puzza di sudore stantio e quella luce improvvisa…
Un flash e poi scompare.
Forse l’insegna lampeggiante al neon del locale di fronte…che strano effetto mi dico.
Un letto sfatto…le pareti coperte di immagini…
Murales?
Non mi importa.

Di nuovo buio.

Quella mano stretta intorno al polso.
Fa male…
Non importa…penso…meglio così.
Mi costringe,  mi tira…la seguo.
Ho bevuto…mi gira la testa.

Ancora luce.

Una chitarra elettrica gettata in un angolo.
Bottiglie di birra vuote e mezzo rovesciate.

Buio…

Altri due passi…pesto qualcosa.
- Coraggio piccola…datti una mossa.-
Una voce di uomo…impastata, fastidiosa.
Non parlo.
Ho paura…ma lo devo fare.
L’ha detto Jessica.
Mi farà bene.

Luce….pochi secondi.

Guardo in basso…cavi neri…proseguo evitandoli…fino al letto.
L’uomo mi prende i fianchi…mi attira a sé facendomi sbattere su di lui.
Ride…quasi grugnisce.
E’ nero, una montagna di muscoli…è senza maglietta..la pelle coperta di sudore.
Un caldo soffocante…la puzza insopportabile.
Mi si rivolta lo stomaco.
Devo farlo.
Mi farà bene.
L’ha detto Jessica…lei lo sa.

Di nuovo buio.

Conto i secondi…uno due…
- Questo lo togliamo ok? Ti piacerà piccola…eh? Si..che ti piacerà! -
….tre quattro
Non riesco a parlare, trattengo il fiato.
…cinque, sei….
Sento quelle mani forti spogliarmi…
Sollevo le braccia obbediente…
Respiro e quasi svengo.
Non voglio..ma devo.
Mi farà bene…
Ancora quelle dita …a frugare…volgari… insistenti.
Strappano il perizoma che Jessica mi ha prestato.
..Sette , otto…

Luce….”otto secondi” penso..

Vedo il brandello di pizzo gettato a terra…lo guardo…e penso a come dirlo a lei. Mi concentro su quello, mentre le mani rudi e ruvide come carta vetrata…mi toccano…ispezionano…tastano.
Non le sento…non sento niente…solo la puzza di sudore e di alcol di quel corpo perfetto come una statua di marmo.
E’ nudo ora…
Mi fa schifo…
Un giocatore di rugby…sono i migliori… Jessica lo sa…me l’ha detto lei.
Lei li conosce.
Tutti.
Sento freddo e soffoco di caldo.
Strano…mi dico…non ha senso…e rido appena.
Ride anche lui…pensa che io mi stia divertendo…e invece..

Buio…

Mi volta e mi piega in avanti.
Costretta ad appoggiare le mani sul letto sudicio.
Palmo aperto…non vedo nulla.
Obbedisco.
Va bene…andrà tutto bene.
L’ha detto Jessica.
Non sbaglia mai…no.
Lei lo sa.

Luce…

- Adesso piccola ti faccio divertire io…lo vuoi vero?-
Ubriaco…la sua voce roca, ansimante…lasciva.
Colgo il doppio senso.
Non parlo .

Buio…

Uno, due…perdo il conto…
- Lo vuoi? Si che lo vuoi…rispondi piccola. –
Lo sento…è eccitato e preme il bacino contro il mio fianco.
Sto zitta…lui insiste.
Si innervosisce…e mi colpisce.
Sento una fitta sul posteriore esposto.
Stringo forte gli occhi…ma non parlo.
Nemmeno un lamento…niente.

Luce..

Mi sembra di sentire i contorni delle sue dita stampate sulla mia carne.
Li vedo nella mia mente…
Un fotogramma…poi sparisce.
Stringo le lenzuola lacere tra le dita, fino a farmi diventare bianche le nocche.
- Ti ho detto di dirmi che lo vuoi . Che c’è, hai perso la voce? O vuoi essere punita? UUhhhh…forse è questo che vuoi…eh piccola? –
Si struscia su di me, lo sento spingere a ritmo…non provo nulla.
Quasi mi sembra di uscire dal mio corpo.

Buio.

Mi colpisce.
Stavolta più forte…e sento dolore.
Brucia sulla pelle…mi concentro su quello.
Il dolore sulla carne fa meno male di quello che mi divora lo stomaco.
Quasi lo fa apparire insignificante.

Luce.

Voglio riprovare.
Lo incito.
- Si…puniscimi. – Sento la mia voce senza riconoscerla.
Non si fa pregare oltre…e colpisce …questa volta più forte.
Sobbalzo….ora ho sentito bene….e il dolore si propaga.
Confortante…alienante.
Quasi annulla quello che sento dentro.
Quel coltello conficcato tra cuore e stomaco che mi toglie la vita giorno dopo giorno.

Buio.

Ha ragione Jessica.
Funziona.
Lo assecondo…
- Ancora…si! –
- Ne vuoi ancora?...Ti farò male ragazzina. Così male che tornerai da me strisciando per averne ancora. E’ questo che ti piace vero? Oh si, così ti voglio. –

Luce.

Espongo ancora di più il mio corpo…e senza preavviso lo sento colpirmi più volte. Ripetutamente e senza fermarsi…il dolore diventa insopportabile e le lacrime mi cadono dagli occhi gocciolando lungo il naso.
Si ferma….riprendo a respirare a fatica.
Mi concentro su quel bruciore caldo e pulsante che ricopre più parti del mio corpo…e comincio a capire che Jessica aveva davvero ragione.
In quel frangente comprendo.
Posso farcela.
Esiste un modo per dimenticare…per non sentire…per eliminare quel tarlo che mi divora da dentro.

Buio.

Mi lascio andare a quella sensazione di oblio infernale…e sorrido.
Mi sento liberata…
L’uomo blatera cose oscene…mi tortura.
Lascio fare… e più mi umilia…più mi sento libera.

Luce.

Mi arrendo alle sue mani…al suo corpo che usa il mio come gli pare.
Mi prende da dietro…meglio …così non son costretta a vederlo e posso concentrarmi sul ciò che sento...sul dolore.
Vi affogo…immergendomi verso il fondo….fino a non sentire altro.
Non voglio sentire altro.

Buio.

Perdo il senso del tempo.
Il dolore aumenta…mentre mi sbatte, mi scuote, mi colpisce…
Il sesso non è niente…il dolore è la cura.

Luce…

Mi ritrovo stesa sul letto…un ultima spinta violenta…e poi si accascia ansimante su di me.
Sento il suo corpo pesarmi addosso…mi toglie il fiato.
Non dico nulla.
Non c’e’ niente da dire.
Abbandono le mie braccia allargandole sul letto umido e maleodorante.

Buio

Rimango immobile…quel corpo si addormenta,  pesando sopra di me.
Sento la mente libera…mentre ogni brandello del mio corpo martoriato mi dice che sono stata brava…che potevo fare di meglio…che ne vuole ancora.
Mi sorprendo ….annientata.

Luce.

Vedo la stanza girarmi intorno, come in un vortice che risucchia tutto….
Me al centro…vinta da quell’ammasso di carne e muscoli …senza volto…già dimenticato.
Non sono più io….e nella mia mente una voce mi ripete..
”E’ meglio così…devi dimenticare…”
Ma sentirla mi fa ripiombare nell’angoscia…
Pensiero uguale ricordo...
E il dolore all’interno ricomincia a divorare….
Me ne voglio andare…
Faccio rotolare quel corpo via da me…mi rivesto…ed esco da quel posto…

Spalancai gli occhi…dietro i quali le immagini del mio passato bruciavano vivide.
Non mi ero mossa, ma nel petto il mio cuore stava esplodendo.
Edward dormiva ancora sereno al mio fianco nella stessa posizione.
Mi proposi di non svegliarlo.
Cercai di calmarmi, ma l’ansia e il senso di colpa si insinuarono lentamente in ogni pensiero…in ogni immagine…in ogni impercettibile movimento.
Quando mi sarei liberata di quel peso? Quando?
Erano stato il periodo più difficile della mia vita.
Edward l’avevo conosciuto qualche tempo dopo.
E adesso?
Le conseguenze dell’incidente mi avevano scaraventata di nuovo nella vita di merda che stavo ora conducendo...
“Maledetto …maledetto incidente” ….imprecai dentro di me.
Edward  sapeva.
Conosceva ogni dettaglio del mio passato.
Al college Jessica mi aveva iniziata a quel perverso gioco  vizioso descrivendolo come il più efficace metodo di liberazione da tutti i problemi…ed io ingenua vi ero caduta dentro senza accorgermi di quanto, come una droga potente, potesse creare dipendenza.
Mi ero annullata.
Era stato un periodo brevissimo, ma molto intenso…dal quale ero uscita solo grazie all’intervento del mio amico Jake….l’unico che avesse a cuore me e non quello che avevo dentro gli indumenti intimi.
Per anni ero stata serena e quella vita la credevo dimenticata per sempre.
La solitudine ….e il rifiuto di Edward mi avevano riportata indietro nel tempo….a quando soffrivo e mi sentivo responsabile della morte di mia madre.
Era stata colpa mia.
Avevo sorpreso il mio patrigno a letto con la sua migliore amica ed ero subito corsa,  raggiungendola al lavoro, per dirglielo.
Mi era parsa la cosa più giusta, ma avevo solo diciassette anni.
Questo mio gesto avventato, aveva causato prima la separazione dei miei genitori e poco tempo più tardi…al suicidio di mia madre.
Morivo al pensiero di ciò che avevo fatto.
Era tutta colpa mia.
Un anno di analisi non aveva portato a niente.
Poi Jessica…il college…e il crollo.
Avevo gettato via la mia dignità punendo me stessa …
Come se farlo mettesse a tacere la mia coscienza sporca…
Il dolore copriva il dolore…mi dicevo.
In realtà non facevo che aggiungerne altro a quello che già mi stava straziando.
Ero giovane…e non riuscivo a capirlo..
Ora però stavo facendo lo stesso….ma non avevo più vent’anni….e mi feci schifo da sola …
L’alba tingeva di rosa l’aria intorno a noi e i contorni del volto di Edward apparvero lentamente…ogni minuto più nitidi.
Sorrideva sereno nel sonno.
Mi sentii traboccare d’amore…e mi scivolò silenziosa una lacrima.
Per edward ogni sforzo sarebbe valso la pena.
Tutto doveva cambiare…
Tutto….sarebbe cambiato….

24 commenti:

  1. ohhhhhhhhhhh fraaaaaaaaaaaaaaa....... ho avuto i brividi..... e sono rimasta qui incollata..... fuori dal tempo.... bellissimo ......bellissimo..... emozionante....davvero... ora si capisce meglio lei ovviamente..... e la sua sofferenza!

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    1. Ciao Andrè...il suo tormento aveva un'origine dolorosa. Ora si comprende quanto fosse devastante.

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  2. Mamma mia che capitolo intenso....ho i brividi.....<3 Emma

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  3. E veramente da brividi! Intensissimo, toccante, dà assuefazione!!!
    Bravissima!....Ma aspetto tenace che le cose cambino...E arrivi la luce continua! E un po' di tranquilla felicità libera dai tormenti e dai ricordi orribili!
    Bacio
    A presto

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    1. A volte il destino si ripete....e si accanisce....ma c'e' sempre un modo per cambiarne il corso...
      Grazie Cri.
      Bacio a te.

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  4. WAOOOOOOOOOOOOOOO ho il magone un capitolo così straziante è davvero difficile da superare..... brava

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  5. Ma comeeeeeee?????? Non c'era abbastanza casino nelle loro viteeee????? E io che speravo che ora avremmo visto un po' di luce... cavolo...
    Secondo me Edward ha sentito tutto, quindi il prossimo capitolo domani?
    Sono curiosa, mi si sono aperte un sacco di domande, perchè Edward sapeva già di questo e nè lui nè la terapia hanno risolto, e ora c'è anche il problema di Edward... cosa c'è allora di diverso? che meccanismo si attiverà per risolvere le situazioni? La vedo dura assai. E soprattutto... sicuri che risolveranno?
    Aspetto di leggere gli sviluppi, certo questo è sorprendente.

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    1. E' proprio per fare un po' di luce in questo casino che ho descritto il passato di Isabella. Il suo desiderio di rivincita è forte e determinato ora. Ma nel sonno le paure, antiche o nuove che siano, riaffiorano sempre...e tentano sempre di farci del male. I sensi di colpa poi...distruggono la vita intera. Vedremo....vedremo.....

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  6. Un capitolo veramente toccante, molto intenso attraverso il quale riusciamo a conoscere meglio Isabella e il suo tormento interiore. Ciò che le ha riservato la vita non è stato semplice da superare ma era riuscita con l'aiuto di Jake, solo una cosa non mi torna. Il Jake, amico fidato e sincero, è lo stesso che nel primo capitolo la scaraventa nuovamente in quel mondo che ha abbandonato tanto tempo prima? perchè in questo caso non riesco a capire. Grazie per queste belle emozioni anche se spero che insieme riescano a superare il buio che li avvolge.
    Ancora complimenti per questa storia bellissima.
    Patrizia

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    1. Hai ragione, il nome è lo stesso, ma non ha nulla a che vedere. Ho modificato leggermente il nome del primo cap...per evitare altre confusioni...Grazie x avermelo fatto notare. Non me lo ricordavo. Grazie Patrizia.

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  7. Eccomi...mi sembra di vedere un film, un film di quelli che mi piacciono, che mi appassionano, che mi coinvolgono, che mi emozionano, che mi rimangono addosso...e lo vedo in Hd su un grande schermo! La classe non è acqua, tanto di cappello, my dear friend! <3<3<3

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    1. Lo voglio vedere anch'io in HD su schermo gigante...ahhah....e che mi rimanga addosso...il piu' a lungo possibile. Grazie Trilly, sei un tesoro. Bacio

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  8. Woooowww... che descrizione, l'ho vissuto con lei, ho sofferto con lei, sembrava persino di sentire la puzza ed il contatto con quel corpo scolpito ... povera Isabella che passato tormentato. D'accordo con Trilly, la classe non è acqua e tu ne hai parecchia cara, complimenti non smettere! <3 <3 <3

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  9. ciaoooooo...qualsiasi cosa che potrei dire...non farebbe capire cosa provo...emozioni fortissime...grazie...meravigliosa storia.Maria50.

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  10. Capitolo emozionante e fortissimo, bello da togliere il fiato. Bravissima

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  11. trasmetti emozioni allo stato puro; chi ti legge rivive la passioni, la sofferenze,la gioia dei tuoi personaggi..capitolo sentitissimo e struggente! GRAZIE FRA <3

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  12. Grande Francy, bellissimo capitolo, mi hai veramente emozionato. Mi sembrava di essere li' con loro con quella luce che andava e veniva e mi angosciava da morire. Oltre che per la storia sei brava per tutto il mondo di particolari, sia emotivi che reali, che riesci a crearee che rendono il tuo cacconto un vero romanzo. Ora, quando il prossimo capitolo..?? Non ci fare aspettare troppo..

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  13. sei sempre più sorprendente........incredibile!

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  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Il sesso non è niente...il dolore è la cura. Dolce ed aspro, tenero e perverso, corpo e anima fusi nel medesimo dolore in una sorta di espiazione che paradossalmente finisce con l'unire due protagonisti in apparenza così distanti.
      ADORO.

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  15. Bellissimo e doloroso. Ora si capisce meglio il tormento di Isabella. Concordo che è come vedere un film, sarebbe fantastico. Attendo sempre con ansia i tuoi capitoli, sempre mille emozioni. Bacio!!

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  16. questo non me lo aspettavo... bravissima... ora capisco molte cose, non capisco perchè non eri convinta di questo capitolo, a me è piaciuto molto, racchiude tutta la sofferenza di Isabella... brava, continua così!!!

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