Capitolo 20 –
Isabella
Rimasi a lungo
sveglia, ascoltando il cuore di Edward che cullava la mia mente…lasciando che
il tepore delle sue carezze e il suo respiro regolare mi confortassero…riducendo
ad un semplice istante…tutto il tempo che avevamo sprecato inutilmente lontani.
Le sensazioni rassicuranti
di un’esistenza ricolmata accompagnavano i miei pensieri, inducendomi a credere
che quel luogo buio nel quale eravamo stati prigionieri entrambi fosse stato
per sempre debellato.
La luce solitaria
del Faro tagliava il buio della notte , misurando il tempo ad ogni suo
inesorabile passaggio, giocando a rincorrersi coi bagliori del fuoco del camino
…che bruciava lento, sciogliendo il gelo che aveva incatenato le nostre anime
per mesi interi.
Ero felice.
Un sentimento puro,
intatto….che mi dava pace.
Abbracciavo Edward
senza riuscire a pensare ad altro.
Non volendo pensare
ad altro.
Costringendomi …a
non pensare ad altro.
Rimasi immobile.
Respiravo, contando
i battiti di quel cuore al quale appartenevo.
TUM….TAF….
Avvolta in
quell’abbraccio dolcissimo…il mio rifugio…il mio mare calmo.
Quante volte ci
eravamo ritrovati stesi su quello stesso divano, sorpresi dal sonno…accoccolati
uno all’altro, senza desiderare nulla di più.
TUM …TAF….
Luce….buio…un altro
passaggio..
Pensieri …ricordi…veloci…evanescenti.
TUM…TAF…
Luce…buio…
Scivolai lentamente
nell’oblio che precede il sonno profondo…
Percependo la luce
che regolare illuminava il buio dietro alle palpebre chiuse.
Pensieri…ricordi…
Immagini illusorie…realtà
rielaborate.
Desideri e paure
fuse insieme.
Inquietanti…seducenti…
E caddi risucchiata
in quell’inscindibile mondo dove Sogno e Incubo si mescolano confondendosi…
Una stanza buia….
Puzza di sudore
stantio e quella luce improvvisa…
Un flash e poi scompare.
Forse l’insegna lampeggiante al neon del locale di
fronte…che strano effetto mi dico.
Un letto sfatto…le pareti coperte di immagini…
Murales?
Non mi importa.
Di nuovo buio.
Quella mano stretta intorno al polso.
Fa male…
Non importa…penso…meglio così.
Mi costringe, mi
tira…la seguo.
Ho bevuto…mi gira la testa.
Ancora luce.
Una chitarra elettrica gettata in un angolo.
Bottiglie di birra vuote e mezzo rovesciate.
Buio…
Altri due passi…pesto qualcosa.
-
Coraggio piccola…datti
una mossa.-
Una voce di uomo…impastata, fastidiosa.
Non parlo.
Ho paura…ma lo devo fare.
L’ha detto Jessica.
Mi farà bene.
Luce….pochi secondi.
Guardo in basso…cavi neri…proseguo evitandoli…fino al
letto.
L’uomo mi prende i fianchi…mi attira a sé facendomi
sbattere su di lui.
Ride…quasi grugnisce.
E’ nero, una montagna di muscoli…è senza maglietta..la
pelle coperta di sudore.
Un caldo soffocante…la puzza insopportabile.
Mi si rivolta lo stomaco.
Devo farlo.
Mi farà bene.
L’ha detto Jessica…lei lo sa.
Di nuovo buio.
Conto i secondi…uno due…
-
Questo lo togliamo
ok? Ti piacerà piccola…eh? Si..che ti piacerà! -
….tre quattro
Non riesco a parlare, trattengo il fiato.
…cinque, sei….
Sento quelle mani forti spogliarmi…
Sollevo le braccia obbediente…
Respiro e quasi svengo.
Non voglio..ma devo.
Mi farà bene…
Ancora quelle dita …a frugare…volgari… insistenti.
Strappano il perizoma che Jessica mi ha prestato.
..Sette , otto…
Luce….”otto secondi” penso..
Vedo il brandello di pizzo gettato a terra…lo guardo…e
penso a come dirlo a lei. Mi concentro su quello, mentre le mani rudi e ruvide
come carta vetrata…mi toccano…ispezionano…tastano.
Non le sento…non sento niente…solo la puzza di sudore e
di alcol di quel corpo perfetto come una statua di marmo.
E’ nudo ora…
Mi fa schifo…
Un giocatore di rugby…sono i migliori… Jessica lo sa…me
l’ha detto lei.
Lei li conosce.
Tutti.
Sento freddo e soffoco di caldo.
Strano…mi dico…non ha senso…e rido appena.
Ride anche lui…pensa che io mi stia divertendo…e
invece..
Buio…
Mi volta e mi piega in avanti.
Costretta ad appoggiare le mani sul letto sudicio.
Palmo aperto…non vedo nulla.
Obbedisco.
Va bene…andrà tutto bene.
L’ha detto Jessica.
Non sbaglia mai…no.
Lei lo sa.
Luce…
-
Adesso piccola ti
faccio divertire io…lo vuoi vero?-
Ubriaco…la sua voce roca, ansimante…lasciva.
Colgo il doppio senso.
Non parlo .
Buio…
Uno, due…perdo il conto…
-
Lo vuoi? Si che lo
vuoi…rispondi piccola. –
Lo sento…è eccitato e preme il bacino contro il mio
fianco.
Sto zitta…lui insiste.
Si innervosisce…e mi colpisce.
Sento una fitta sul posteriore esposto.
Stringo forte gli occhi…ma non parlo.
Nemmeno un lamento…niente.
Luce..
Mi sembra di sentire i contorni delle sue dita stampate
sulla mia carne.
Li vedo nella mia mente…
Un fotogramma…poi sparisce.
Stringo le lenzuola lacere tra le dita, fino a farmi diventare
bianche le nocche.
-
Ti ho detto di
dirmi che lo vuoi . Che c’è, hai perso la voce? O vuoi essere punita? UUhhhh…forse
è questo che vuoi…eh piccola? –
Si struscia su di me, lo sento spingere a ritmo…non
provo nulla.
Quasi mi sembra di uscire dal mio corpo.
Buio.
Mi colpisce.
Stavolta più forte…e sento dolore.
Brucia sulla pelle…mi concentro su quello.
Il dolore sulla carne fa meno male di quello che mi
divora lo stomaco.
Quasi lo fa apparire insignificante.
Luce.
Voglio riprovare.
Lo incito.
-
Si…puniscimi. –
Sento la mia voce senza riconoscerla.
Non si fa pregare oltre…e colpisce …questa volta più
forte.
Sobbalzo….ora ho sentito bene….e il dolore si propaga.
Confortante…alienante.
Quasi annulla quello che sento dentro.
Quel coltello conficcato tra cuore e stomaco che mi
toglie la vita giorno dopo giorno.
Buio.
Ha ragione Jessica.
Funziona.
Lo assecondo…
-
Ancora…si! –
-
Ne vuoi
ancora?...Ti farò male ragazzina. Così male che tornerai da me strisciando per
averne ancora. E’ questo che ti piace vero? Oh si, così ti voglio. –
Luce.
Espongo ancora di più il mio corpo…e senza preavviso lo
sento colpirmi più volte. Ripetutamente e senza fermarsi…il dolore diventa
insopportabile e le lacrime mi cadono dagli occhi gocciolando lungo il naso.
Si ferma….riprendo a respirare a fatica.
Mi concentro su quel bruciore caldo e pulsante che
ricopre più parti del mio corpo…e comincio a capire che Jessica aveva davvero
ragione.
In quel frangente comprendo.
Posso farcela.
Esiste un modo per dimenticare…per non sentire…per
eliminare quel tarlo che mi divora da dentro.
Buio.
Mi lascio andare a quella sensazione di oblio
infernale…e sorrido.
Mi sento liberata…
L’uomo blatera cose oscene…mi tortura.
Lascio fare… e più mi umilia…più mi sento libera.
Luce.
Mi arrendo alle sue mani…al suo corpo che usa il mio
come gli pare.
Mi prende da dietro…meglio …così non son costretta a
vederlo e posso concentrarmi sul ciò che sento...sul dolore.
Vi affogo…immergendomi verso il fondo….fino a non
sentire altro.
Non voglio sentire altro.
Buio.
Perdo il senso del tempo.
Il dolore aumenta…mentre mi sbatte, mi scuote, mi
colpisce…
Il sesso non è niente…il dolore è la cura.
Luce…
Mi ritrovo stesa sul letto…un ultima spinta violenta…e
poi si accascia ansimante su di me.
Sento il suo corpo pesarmi addosso…mi toglie il fiato.
Non dico nulla.
Non c’e’ niente da dire.
Abbandono le mie braccia allargandole sul letto umido e
maleodorante.
Buio
Rimango immobile…quel corpo si addormenta, pesando sopra di me.
Sento la mente libera…mentre ogni brandello del mio
corpo martoriato mi dice che sono stata brava…che potevo fare di meglio…che ne
vuole ancora.
Mi sorprendo ….annientata.
Luce.
Vedo la stanza girarmi intorno, come in un vortice che
risucchia tutto….
Me al centro…vinta da quell’ammasso di carne e muscoli
…senza volto…già dimenticato.
Non sono più io….e nella mia mente una voce mi ripete..
”E’ meglio così…devi dimenticare…”
Ma sentirla mi fa ripiombare nell’angoscia…
Pensiero uguale ricordo...
E il dolore all’interno ricomincia a divorare….
Me ne voglio andare…
Faccio rotolare quel corpo via da me…mi rivesto…ed esco
da quel posto…
Spalancai gli
occhi…dietro i quali le immagini del mio passato bruciavano vivide.
Non mi ero mossa,
ma nel petto il mio cuore stava esplodendo.
Edward dormiva
ancora sereno al mio fianco nella stessa posizione.
Mi proposi di non
svegliarlo.
Cercai di calmarmi,
ma l’ansia e il senso di colpa si insinuarono lentamente in ogni pensiero…in
ogni immagine…in ogni impercettibile movimento.
Quando mi sarei
liberata di quel peso? Quando?
Erano stato il
periodo più difficile della mia vita.
Edward l’avevo
conosciuto qualche tempo dopo.
E adesso?
Le conseguenze
dell’incidente mi avevano scaraventata di nuovo nella vita di merda che stavo ora
conducendo...
“Maledetto …maledetto
incidente” ….imprecai dentro di me.
Edward sapeva.
Conosceva ogni
dettaglio del mio passato.
Al college Jessica
mi aveva iniziata a quel perverso gioco
vizioso descrivendolo come il più efficace metodo di liberazione da
tutti i problemi…ed io ingenua vi ero caduta dentro senza accorgermi di quanto,
come una droga potente, potesse creare dipendenza.
Mi ero annullata.
Era stato un
periodo brevissimo, ma molto intenso…dal quale ero uscita solo grazie
all’intervento del mio amico Jake….l’unico che avesse a cuore me e non quello
che avevo dentro gli indumenti intimi.
Per anni ero stata
serena e quella vita la credevo dimenticata per sempre.
La solitudine ….e
il rifiuto di Edward mi avevano riportata indietro nel tempo….a quando soffrivo
e mi sentivo responsabile della morte di mia madre.
Era stata colpa
mia.
Avevo sorpreso il
mio patrigno a letto con la sua migliore amica ed ero subito corsa, raggiungendola al lavoro, per dirglielo.
Mi era parsa la
cosa più giusta, ma avevo solo diciassette anni.
Questo mio gesto
avventato, aveva causato prima la separazione dei miei genitori e poco tempo
più tardi…al suicidio di mia madre.
Morivo al pensiero
di ciò che avevo fatto.
Era tutta colpa mia.
Un anno di analisi
non aveva portato a niente.
Poi Jessica…il
college…e il crollo.
Avevo gettato via
la mia dignità punendo me stessa …
Come se farlo mettesse
a tacere la mia coscienza sporca…
Il dolore copriva
il dolore…mi dicevo.
In realtà non
facevo che aggiungerne altro a quello che già mi stava straziando.
Ero giovane…e non
riuscivo a capirlo..
Ora però stavo
facendo lo stesso….ma non avevo più vent’anni….e mi feci schifo da sola …
L’alba tingeva di rosa
l’aria intorno a noi e i contorni del volto di Edward apparvero lentamente…ogni
minuto più nitidi.
Sorrideva sereno nel
sonno.
Mi sentii traboccare
d’amore…e mi scivolò silenziosa una lacrima.
Per edward ogni sforzo
sarebbe valso la pena.
Tutto doveva
cambiare…
Tutto….sarebbe
cambiato….
ohhhhhhhhhhh fraaaaaaaaaaaaaaa....... ho avuto i brividi..... e sono rimasta qui incollata..... fuori dal tempo.... bellissimo ......bellissimo..... emozionante....davvero... ora si capisce meglio lei ovviamente..... e la sua sofferenza!
RispondiEliminaCiao Andrè...il suo tormento aveva un'origine dolorosa. Ora si comprende quanto fosse devastante.
EliminaMamma mia che capitolo intenso....ho i brividi.....<3 Emma
RispondiEliminaE veramente da brividi! Intensissimo, toccante, dà assuefazione!!!
RispondiEliminaBravissima!....Ma aspetto tenace che le cose cambino...E arrivi la luce continua! E un po' di tranquilla felicità libera dai tormenti e dai ricordi orribili!
Bacio
A presto
A volte il destino si ripete....e si accanisce....ma c'e' sempre un modo per cambiarne il corso...
EliminaGrazie Cri.
Bacio a te.
BELLISSIMO FRA!
RispondiEliminaGRAZIE CRI...<3
EliminaWAOOOOOOOOOOOOOOO ho il magone un capitolo così straziante è davvero difficile da superare..... brava
RispondiEliminaMa comeeeeeee?????? Non c'era abbastanza casino nelle loro viteeee????? E io che speravo che ora avremmo visto un po' di luce... cavolo...
RispondiEliminaSecondo me Edward ha sentito tutto, quindi il prossimo capitolo domani?
Sono curiosa, mi si sono aperte un sacco di domande, perchè Edward sapeva già di questo e nè lui nè la terapia hanno risolto, e ora c'è anche il problema di Edward... cosa c'è allora di diverso? che meccanismo si attiverà per risolvere le situazioni? La vedo dura assai. E soprattutto... sicuri che risolveranno?
Aspetto di leggere gli sviluppi, certo questo è sorprendente.
E' proprio per fare un po' di luce in questo casino che ho descritto il passato di Isabella. Il suo desiderio di rivincita è forte e determinato ora. Ma nel sonno le paure, antiche o nuove che siano, riaffiorano sempre...e tentano sempre di farci del male. I sensi di colpa poi...distruggono la vita intera. Vedremo....vedremo.....
EliminaUn capitolo veramente toccante, molto intenso attraverso il quale riusciamo a conoscere meglio Isabella e il suo tormento interiore. Ciò che le ha riservato la vita non è stato semplice da superare ma era riuscita con l'aiuto di Jake, solo una cosa non mi torna. Il Jake, amico fidato e sincero, è lo stesso che nel primo capitolo la scaraventa nuovamente in quel mondo che ha abbandonato tanto tempo prima? perchè in questo caso non riesco a capire. Grazie per queste belle emozioni anche se spero che insieme riescano a superare il buio che li avvolge.
RispondiEliminaAncora complimenti per questa storia bellissima.
Patrizia
Hai ragione, il nome è lo stesso, ma non ha nulla a che vedere. Ho modificato leggermente il nome del primo cap...per evitare altre confusioni...Grazie x avermelo fatto notare. Non me lo ricordavo. Grazie Patrizia.
EliminaEccomi...mi sembra di vedere un film, un film di quelli che mi piacciono, che mi appassionano, che mi coinvolgono, che mi emozionano, che mi rimangono addosso...e lo vedo in Hd su un grande schermo! La classe non è acqua, tanto di cappello, my dear friend! <3<3<3
RispondiEliminaLo voglio vedere anch'io in HD su schermo gigante...ahhah....e che mi rimanga addosso...il piu' a lungo possibile. Grazie Trilly, sei un tesoro. Bacio
EliminaWoooowww... che descrizione, l'ho vissuto con lei, ho sofferto con lei, sembrava persino di sentire la puzza ed il contatto con quel corpo scolpito ... povera Isabella che passato tormentato. D'accordo con Trilly, la classe non è acqua e tu ne hai parecchia cara, complimenti non smettere! <3 <3 <3
RispondiEliminaciaoooooo...qualsiasi cosa che potrei dire...non farebbe capire cosa provo...emozioni fortissime...grazie...meravigliosa storia.Maria50.
RispondiEliminaCapitolo emozionante e fortissimo, bello da togliere il fiato. Bravissima
RispondiEliminatrasmetti emozioni allo stato puro; chi ti legge rivive la passioni, la sofferenze,la gioia dei tuoi personaggi..capitolo sentitissimo e struggente! GRAZIE FRA <3
RispondiEliminaGrande Francy, bellissimo capitolo, mi hai veramente emozionato. Mi sembrava di essere li' con loro con quella luce che andava e veniva e mi angosciava da morire. Oltre che per la storia sei brava per tutto il mondo di particolari, sia emotivi che reali, che riesci a crearee che rendono il tuo cacconto un vero romanzo. Ora, quando il prossimo capitolo..?? Non ci fare aspettare troppo..
RispondiEliminasei sempre più sorprendente........incredibile!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl sesso non è niente...il dolore è la cura. Dolce ed aspro, tenero e perverso, corpo e anima fusi nel medesimo dolore in una sorta di espiazione che paradossalmente finisce con l'unire due protagonisti in apparenza così distanti.
EliminaADORO.
Bellissimo e doloroso. Ora si capisce meglio il tormento di Isabella. Concordo che è come vedere un film, sarebbe fantastico. Attendo sempre con ansia i tuoi capitoli, sempre mille emozioni. Bacio!!
RispondiEliminaquesto non me lo aspettavo... bravissima... ora capisco molte cose, non capisco perchè non eri convinta di questo capitolo, a me è piaciuto molto, racchiude tutta la sofferenza di Isabella... brava, continua così!!!
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