mercoledì 15 febbraio 2012

Capitolo 17


Capitolo 17 – Isabella




Districare le emozioni che provavo in ogni più remota parte del mio essere era impresa troppo ardua nello stato in cui versavo e permisi ad esse di manifestarsi senza porvi barriere…
libere…
lasciando che sciogliessero le intricate ragnatele di domande che come fili trasparenti tenevano strettamente legato ogni mio gesto…
e mi lasciai andare.
Edward… me….insieme….ancora….
Le sue labbra ora erano calme…sensibili…
Scorrevano lente sulla  mia pelle , posando lievi baci di tanto in tanto….impercettibili carezze leggere che giungevano fino in profondità nel mio cuore…alimentandone il battito.
La luce ora rivestiva l’intera stanza,  mostrandoci la realtà di quello che stava accadendo….perchè la potessimo riconoscere.
Chiudevo e riaprivo gli occhi ogni volta che sentivo il bisogno di accertarmi che Edward fosse veramente lì con me ed ogni volta mi scioglievo nella dolcezza incontenibile dei suoi occhi pieni d’amore…
Mi era mancato tanto…
Quanto l’assenza di un contatto diretto con la sua pelle mi avesse segnata lo scoprivo soltanto ora…
ora che potevo sfiorarlo…e lasciarmi toccare.
Ogni istante che passava era carico di dolci promesse…
 Goccia dopo goccia la memoria di un noi riaffiorava e alimentava il fiume di ricordi che ci univa  e che ci avrebbe legati per sempre.
Potevo di nuovo condividere la sua stessa aria, riassaporare quel soffio di noi che nasceva dall’incontro dei nostri respiri….e tornare a vivere…a respirare pienamente….ad amare.
Non era uscita una sola parola dalle nostre bocche.
Quei sospiri racchiudevano tutte le domande e le loro risposte….
quei profumi…
quelle lacrime…ora di gioia…
erano come una sinfonia di voci in armonia tra loro….
Finalmente, dopo lungo tempo, potevo riascoltare  la vera musica di Edward.
Allungai le dita per sfiorare le sue labbra sulle mie…assolvendo alla mia muta preghiera le afferrò tra i denti  trattenendole.
Fui scossa dal desiderio…..lui sapeva.
Conosceva ogni più piccolo segreto di me….di ciò che mi dava piacere…e forse inconsapevolmente si stava muovendo proprio come il mio corpo richiedeva.
Era sempre stato così..
Era il nostro mondo…perfetto.
Il mio uomo perfetto.
Il mio amante perfetto.
Feci scorrere le dita dell’altra mano tra i fili dorati dei suoi capelli…graffiando debolmente come piaceva a lui e lo vidi sorridere appena…chiudendo gli occhi e trattenendo le mie dita tra i denti.
….il mio corpo reagì all’istante e avvampai soffocando un gemito che rimase aggrappato in gola.
Lo fissai e lui lesse la mia reazione all’istante…
Non fui sorpresa di vedere che lentamente quel sorriso veniva smorzato per sostituirsi in una smorfia di piacere….le labbra morbide e calde avvolsero le mie dita ancora ardenti prigioniere nella sua bocca…e la lingua calda scivolò leccando e succhiando…ed io quasi venni…mentre faceva l’amore con la mia mano…
Gli occhi…. due laghi scuri e luccicanti che imprigionavano i miei…in un nodo indissolubile.
Un gemito roco sfuggì anche dalla sua bocca e il calore diffuso in tutto il corpo mi diede la conferma di essere sua…ancora…e sempre…e che nulla era cambiato in fondo.
Gli sfiorai il collo…scendendo fino a quella fossetta dentro la quale adoravo addormentarmi e respirare il suo profumo…
Lui non mi respingeva…ed io continuai…
Stavo per stringerlo a me quando un rumore sordo e continuo ruppe il silenzio.
Qualcuno stava battendo i pugni contro lo spesso legno del portoncino d’ingresso e suonava ripetutamente chiamando a gran voce.
La voce spaventata di Eleonor si mescolò ad altre che, via via che si avvicinavano, risuonarono familiari.
Ci guardammo sorpresi  e quando la porta della camera si spalancò voltammo lo sguardo insieme in quella stessa direzione.
- Oh Santo cielo stai bene? Bella, tesoro… -
Alice si precipitò verso di noi buttandosi quasi stesa su di me. Mi abbracciò stretta facendomi lamentare per il dolore alla spalla. Edward si mise in disparte lasciando che l’euforia di quel folletto di ragazza di esaurisse…
- Alice, sto bene…sto bene, ma che succede? –
- Ma come che succede. Stavo parlando con te e all’improvviso quel tonfo e poi il silenzio, ma che cosa succede qui…ti sei sentita male? E tu Edward potevi chiamarci…eravamo in pena per lei, ma si può sapere cosa state combinando voi due? Io mi sono stufata di rimanere a  casa buona buona ad aspettare vostre notizie. Siete degli ingrati! Io vi voglio bene e lo sapete eppure mi avete cacciata dalla vostra vita come un’estranea….Insomma come stai? Mi volete dire qualcosa? –
Agitata e col fiatone sembrava come impazzita e tutti e tre assistevamo in silenzio alla sua pantomima.
Jasper fu il primo a parlare, quasi scusandosi dell’irruenza con la quale erano piombati in casa. Giustificandosi col fatto che si erano spaventati dell’improvviso silenzio al telefono e soprattutto del tonfo che aveva preceduto quel silenzio.
- Non so come scusarmi, ma Alice non ha sentito ragioni ed è voluta correre qui immediatamente. –
- Avrei voluto vedere voi al posto mio…avreste fatto lo stesso…ne sono sicura. – Il broncio come una bambina cocciuta.
- Siete stati molto premurosi davvero e non dovete giustificarvi di nulla, siamo felici che siate qui con noi, vero Isabella? –
Rimasi senza parole sentendo quel “siamo felici” dalla voce di Edward.…
Erano mesi che non esisteva un noi…e risentirlo mi fece quasi piangere di nuovo.
Sorrisi verso di lui e lo sguardo che mi regalò fu più appagante di mille parole.
- Ora ditemi, cosa posso fare per aiutarvi? Esigo di fare qualcosa e non voglio andare a casa finchè  non vi avrò sentito raccontare gli ultimi sei mesi giorno per giorno… Me lo dovete…no?-
Alice non nascondeva nulla …buttava fuori tutto quello che le passava per la testa e questo oltre ad essere il suo maggior pregio era anche il suo più evidente difetto. Jasper spesso si ritrovava in imbarazzo e non sapeva come gestire questa sua “bizzarra caratteristica caratteriale”, ma con noi non aveva bisogno di spiegare nulla…l’amavamo così e lui lo sapeva bene.
- Forse è meglio se togliamo il disturbo Alice, magari preferiscono restare soli. –
Continuava a gettare occhiate al fratello per avere conferma, ma Edward ammiccando gli diede ad intendere che non vi era alcun problema.
- Non ci penso proprio sono qui e ci rimango… Allora Bella…tesoro dimmi cosa ti succede?…Prima al telefono eri confusa e non c’ho capito nulla…-
Guardai Edward…e poi Jasper in cerca di aiuto, ma entrambi se ne stavano a contemplare me….in attesa di sentire come avrei risposto.
 Imbarazzata presi immediatamente colore e fu a tutti molto chiaro il mio disagio. 
Evitai la domanda ponendone di seguito un’altra…così come avevo imparato in tribunale nei momenti più critici delle deposizioni.
- Ho bisogno di alzarmi, mi aiuteresti per favore? L’emozione….sai… -
- Oh certo cara…appoggiati a me. –
Alice si prodigò in mille modi ed esageratamente , ma era bello vedere qualcuno preoccuparsi per me e la lasciai fare.
Edward e Jasper si allontanarono.
Prima di uscire dalla stanza Edward si voltò a guardarmi…e l’angolo sollevato delle sue labbra umide provocò una scossa al cuore che cominciò a battere veloce facendomi dimenticare di respirare.
Era splendido rivedere il suo sorriso…
E potergli parlare.
E poterlo toccare.
Rimasi sola con lei.
La mia amica mi guardava, mentre sul viso… come sullo schermo di un cinema all’aperto…. scorrevano le mie incoerenti emozioni …
Si avvicinò accarezzandomi la guancia .
- Sembra che tu non riesca a smettere di sorridere, è così? -.
- Oh Alice…non puoi capire come mi sento. –
- Direi che è evidente no? Finalmente vi siete ritrovati . –
- Non so cosa sia successo…ma qualcosa sta cambiando si…e io non riesco a crederci. –
- Voi due avete il brutto difetto entrambi di non credere mai a nulla. Un po’ più di fiducia l’uno nell’altra non guasterebbe. –
Il tono di voce tra noi si era fatto complice e mentre cercavo di dare senso ai gesti inutili che le mie mani compivano…Alice prese a spogliarmi…a lavarmi…a pettinarmi, mentre le raccontavo quello che era successo senza riuscire a togliermi quel sorriso dalla faccia.
 I minuti scorrevano senza che me ne accorgessi e quando smisi di legare uno all’altro i mille pensieri sconnessi che si rincorrevano nella mia testa era quasi giunta l’ora di pranzo.
Non mi ero guardata allo specchio un solo istante e quando Alice mi costrinse a farlo vidi un’altra.
Il buon gusto e il tocco magico di quelle piccole mani avevano fatto miracoli e quelle occhiaie scure che prima come un velo segnavano i miei occhi, erano miracolosamente scomparse…e insieme ad esse anche tutto il mio malumore.
- O mio Dio…ma come hai fatto? –
Seduta sullo sgabello del bagno osservavo l’espressione d’orgoglio di Alice alle mie spalle che mi guardava sullo specchio sprizzante di entusiasmo.
- Credo proprio di non aver fatto nulla…sei tu che non stai più nella pelle. Sei felice…e si vede. –
- Ma non so se….. –
- Ohhh smettila..non ti voglio sentir dire altro…ora andiamo di là che ti preparo qualcosa da mangiare. Mi invito da sola…visto che tu sei troppo presa a bearti di te stessa, dai andiamo. –
Si diresse verso la porta , ma allungai la mano trattenendola.
 Lei si voltò guardandomi sorpresa.
- Alice…grazie…davvero! –
- Non essere sciocca..lo sai che ti voglio bene no? –
E prendendomi sotto braccio mi trascinò con sé.
Raggiungemmo la sala principale dove i fratelli Cullen stavano discutendo di vini e osservammo i loro sguardi accendersi quando si voltarono dalla nostra parte accogliendoci.
Edward era un po’ scosso…lo notai dalla piega che gli si formava sulla fronte ogni volta che era preoccupato per qualcosa.
 Ebbi un brutto presentimento…
Come se tutto stesse per crollare di nuovo…
Mi avvicinai zoppicando,  lasciandomi cadere sul grande divano di fronte  a loro.
Jasper sorrideva e scherzava , ma anche lui sembrava aver finito da poco di discutere…aveva una strana espressione di circostanza ed ebbi la certezza che fosse accaduto qualcosa in quel breve frangente.
Edward portava un paio di pantaloni differenti e ai piedi aveva delle scarpe leggere che non avevo mai visto.
Non indagai per paura di rompere quel precario equilibrio da poco conquistato, ma dentro di me tremavo all’idea che fosse soltanto una speranza fasulla …destinata a dissolversi.
Alice sorrideva, ignorando quello che le mie insicurezze stavano creando nella mia testa…
- Ragazzi oggi mangerete qualcosa di veramente speciale. Ho appena finito un corso di cucina italiana e udite udite….ora sono uno chef di primo livello. Voglio improvvisarvi un pranzetto a tema…ma prima devo frugare nel vostro frigo e nella dispensa. Bella…ti senti di darmi una mano? –
Era l’ultimo dei miei desideri…e svicolai l’offerta.
- Eleonor ne sa certo più di me Alice…e oltretutto mi fa ancora troppo male il ginocchio. E’ un problema? Chiedile ciò che vuoi…è un’ottima cuoca.-
 La vidi oscurarsi…ma in meno di un secondo era di nuovo tutta eccitata dalla sua idea.
- Ok…allora io vado. Fate i bravi ok? –
Alice si allontanò lasciando alle sue spalle un silenzio spesso.
Edward e Jasper tenevano i loro calici stretti nelle mani e sorseggiavano distrattamente evitando di guardarmi.
- Che sta… succedendo? – Le parole mi si ruppero in bocca e raccogliendo l’aria in un profondo respiro attesi che uno dei due mi desse una risposta.
- Ma niente…cosa dovrebbe succedere? – Jasper era innegabilmente inquieto, ma lo nascondeva bene dietro alla sua solita aria da piacione.
- Siete strani…vi prego ditemi che va tutto bene. –
Edward sollevò gli occhi e mi fissò. Dietro al suo sguardo le emozioni combattevano la loro battaglia, ma il volto era rilassato…quasi sereno.
- E’ tutto a posto Isabella…- Non gli credetti, me lessi la richiesta di accettare quella come risposta…e lo accontentai.
- Allora possiamo dire che questa è una bella rimpatriata no? –
Finsi una leggerezza che non provavo e invitai Jasper a versarmi da bere.
Si sedette accanto a me e rimanemmo a discorrere di frivolezze, così come eravamo soliti fare quando uscivamo insieme.
 Il vino fresco e l’evidente sforzo di tutti di rendere piacevoli quelle poche ore alleviò il fastidioso dolore che mi si era infilato nello stomaco.
Il pranzo sorprese tutti piacevolmente.
Verso le quattro del pomeriggio Jasper riuscì a convincere Alice a tornare a casa.. e dopo averla letteralmente strappata dalle mie braccia, mentre cercava di farmi giurare che ci saremmo riviste presto, se ne andarono…
Eleonor riassettò la cucina e una volta spruzzato il solito profumo d’ambiente si tolse il grembiule e salutò lasciandoci finalmente soli....

12 commenti:

  1. ...si ma non puoi lasciarmi così!!! bel capitolo, come al solito è un piacere leggerti..pura poesia <3

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  2. mi emozioni sempre romanticona, mi è piaciuto quel momento intimo tra i due e come un tornare a casa....cos'altro e successo adesso ??cosa si sono detti jasper e edward?? torna presto e stavolta cerca di toccarlo ahahah :)) baci

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  3. Ooh! Finalmente soli! Cazzarola!!! Ma come, stavano lì lì!!! Poteva succedere il miracolo!!! hahahahahahahaha!!!
    Molto intenso, emozioni sussurrate o fatte solo di sguardi. Equilibri fragilissimi al confine tra la gioia totale e la distruzione.
    Bene. Adesso finalmente soli! Speriamo che non arrivi Rosalie....
    hahahahahahah!!!

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  4. Eccoci...e tu avevi anche dubbi a pubblicarlo 'sto capitolo...Va 'ia, va 'ia...

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  5. Ma la gente non è capace di non rompere le uova nel paniere???...... ahahhha bel momento hanno scelto per piombare in casa altrui! Vabbè li perdoniamo, per questa volta. Che sarà successo ora? Ma non sono troppo preoccupata, credo che le cose si stiano sistemando, con pazienza e amore. Brava, mi è piaciuto molto!

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  6. noooooooooooooooo......fran....non ci puoi lasciare cosììììììì....bellissmo capitolo cmq.....voglio sapereeeee

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  7. ed io lo sapvi che ci lasciavi così!!!che sarà successo? e che succederà????
    bravissima come sempre

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  8. Bravissima Fra come al solito, torna presto, vogliamo sapere cosa accadrà e cosa si sono detti i due fratelli...

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  9. Che vuol dire "peggio" Fra????? Mi farai morire, lo so.....Emma

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  10. NO NO NO NO NON CI PUOI LASCIARE COSì!!!!!!!bello questo capitolo!!ma sono curiosissima!!!!!!!!!!!!!!!e ke vuol dire peggio?????????????????????????????????????

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  11. non ci puoi lasciare così Fra.... e prima arrivano Alice e Jasper a rompere le uova nel paniere, e poi... quando finalmente se ne vanno tu che fai???? mi finisci il capitolo???? non si fa così.... corri a scrivere che devo sapere!!!

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