Capitolo 17 – Isabella
Districare le emozioni che provavo in ogni
più remota parte del mio essere era impresa troppo ardua nello stato in cui versavo
e permisi ad esse di manifestarsi senza porvi barriere…
libere…
lasciando che sciogliessero le intricate
ragnatele di domande che come fili trasparenti tenevano strettamente legato ogni
mio gesto…
e mi lasciai andare.
Edward… me….insieme….ancora….
Le sue labbra ora erano calme…sensibili…
Scorrevano lente sulla mia pelle , posando lievi baci di tanto in
tanto….impercettibili carezze leggere che giungevano fino in profondità nel mio
cuore…alimentandone il battito.
La luce ora rivestiva l’intera stanza, mostrandoci la realtà di quello che stava
accadendo….perchè la potessimo riconoscere.
Chiudevo e riaprivo gli occhi ogni volta
che sentivo il bisogno di accertarmi che Edward fosse veramente lì con me ed
ogni volta mi scioglievo nella dolcezza incontenibile dei suoi occhi pieni
d’amore…
Mi era mancato tanto…
Quanto l’assenza di un contatto diretto con
la sua pelle mi avesse segnata lo scoprivo soltanto ora…
ora che potevo sfiorarlo…e lasciarmi
toccare.
Ogni istante che passava era carico di dolci
promesse…
Goccia
dopo goccia la memoria di un noi riaffiorava e alimentava il fiume di ricordi che
ci univa e che ci avrebbe legati per
sempre.
Potevo di nuovo condividere la sua stessa
aria, riassaporare quel soffio di noi che nasceva dall’incontro dei nostri
respiri….e tornare a vivere…a respirare pienamente….ad amare.
Non era uscita una sola parola dalle nostre
bocche.
Quei sospiri racchiudevano tutte le domande
e le loro risposte….
quei profumi…
quelle lacrime…ora di gioia…
erano come una sinfonia di voci in armonia
tra loro….
Finalmente, dopo lungo tempo, potevo riascoltare la vera musica di Edward.
Allungai le dita per sfiorare le sue labbra
sulle mie…assolvendo alla mia muta preghiera le afferrò tra i denti trattenendole.
Fui scossa dal desiderio…..lui sapeva.
Conosceva ogni più piccolo segreto di
me….di ciò che mi dava piacere…e forse inconsapevolmente si stava muovendo proprio
come il mio corpo richiedeva.
Era sempre stato così..
Era il nostro mondo…perfetto.
Il mio uomo perfetto.
Il mio amante perfetto.
Feci scorrere le dita dell’altra mano tra i
fili dorati dei suoi capelli…graffiando debolmente come piaceva a lui e lo vidi
sorridere appena…chiudendo gli occhi e trattenendo le mie dita tra i denti.
….il mio corpo reagì all’istante e avvampai
soffocando un gemito che rimase aggrappato in gola.
Lo fissai e lui lesse la mia reazione
all’istante…
Non fui sorpresa di vedere che lentamente
quel sorriso veniva smorzato per sostituirsi in una smorfia di piacere….le
labbra morbide e calde avvolsero le mie dita ancora ardenti prigioniere nella
sua bocca…e la lingua calda scivolò leccando e succhiando…ed io quasi venni…mentre
faceva l’amore con la mia mano…
Gli occhi…. due laghi scuri e luccicanti
che imprigionavano i miei…in un nodo indissolubile.
Un gemito roco sfuggì anche dalla sua bocca
e il calore diffuso in tutto il corpo mi diede la conferma di essere
sua…ancora…e sempre…e che nulla era cambiato in fondo.
Gli sfiorai il collo…scendendo fino a
quella fossetta dentro la quale adoravo addormentarmi e respirare il suo
profumo…
Lui non mi respingeva…ed io continuai…
Stavo per stringerlo a me quando un rumore
sordo e continuo ruppe il silenzio.
Qualcuno stava battendo i pugni contro lo
spesso legno del portoncino d’ingresso e suonava ripetutamente chiamando a gran
voce.
La voce spaventata di Eleonor si mescolò ad
altre che, via via che si avvicinavano, risuonarono familiari.
Ci guardammo sorpresi e quando la porta della camera si spalancò voltammo
lo sguardo insieme in quella stessa direzione.
- Oh Santo cielo stai
bene? Bella, tesoro… -
Alice si precipitò verso di noi buttandosi
quasi stesa su di me. Mi abbracciò stretta facendomi lamentare per il dolore
alla spalla. Edward si mise in disparte lasciando che l’euforia di quel folletto
di ragazza di esaurisse…
- Alice, sto bene…sto
bene, ma che succede? –
- Ma come che
succede. Stavo parlando con te e all’improvviso quel tonfo e poi il silenzio, ma
che cosa succede qui…ti sei sentita male? E tu Edward potevi chiamarci…eravamo
in pena per lei, ma si può sapere cosa state combinando voi due? Io mi sono
stufata di rimanere a casa buona buona
ad aspettare vostre notizie. Siete degli ingrati! Io vi voglio bene e lo sapete
eppure mi avete cacciata dalla vostra vita come un’estranea….Insomma come stai?
Mi volete dire qualcosa? –
Agitata e col fiatone sembrava come
impazzita e tutti e tre assistevamo in silenzio alla sua pantomima.
Jasper fu il primo a parlare, quasi
scusandosi dell’irruenza con la quale erano piombati in casa. Giustificandosi
col fatto che si erano spaventati dell’improvviso silenzio al telefono e
soprattutto del tonfo che aveva preceduto quel silenzio.
- Non so come
scusarmi, ma Alice non ha sentito ragioni ed è voluta correre qui
immediatamente. –
- Avrei voluto vedere
voi al posto mio…avreste fatto lo stesso…ne sono sicura. – Il broncio come una
bambina cocciuta.
- Siete stati molto
premurosi davvero e non dovete giustificarvi di nulla, siamo felici che siate
qui con noi, vero Isabella? –
Rimasi senza parole sentendo quel “siamo
felici” dalla voce di Edward.…
Erano mesi che non esisteva un noi…e risentirlo mi fece quasi piangere
di nuovo.
Sorrisi verso di lui e lo sguardo che mi
regalò fu più appagante di mille parole.
- Ora ditemi, cosa
posso fare per aiutarvi? Esigo di fare qualcosa e non voglio andare a casa
finchè non vi avrò sentito raccontare
gli ultimi sei mesi giorno per giorno… Me lo dovete…no?-
Alice non nascondeva nulla …buttava fuori
tutto quello che le passava per la testa e questo oltre ad essere il suo
maggior pregio era anche il suo più evidente difetto. Jasper spesso si
ritrovava in imbarazzo e non sapeva come gestire questa sua “bizzarra caratteristica
caratteriale”, ma con noi non aveva bisogno di spiegare nulla…l’amavamo così e
lui lo sapeva bene.
- Forse è meglio se
togliamo il disturbo Alice, magari preferiscono restare soli. –
Continuava a gettare occhiate al fratello
per avere conferma, ma Edward ammiccando gli diede ad intendere che non vi era
alcun problema.
- Non ci penso
proprio sono qui e ci rimango… Allora Bella…tesoro dimmi cosa ti succede?…Prima
al telefono eri confusa e non c’ho capito nulla…-
Guardai Edward…e poi Jasper in cerca di
aiuto, ma entrambi se ne stavano a contemplare me….in attesa di sentire come
avrei risposto.
Imbarazzata presi immediatamente colore e fu a
tutti molto chiaro il mio disagio.
Evitai la domanda ponendone di seguito
un’altra…così come avevo imparato in tribunale nei momenti più critici delle
deposizioni.
- Ho bisogno di
alzarmi, mi aiuteresti per favore? L’emozione….sai… -
- Oh certo
cara…appoggiati a me. –
Alice si prodigò in mille modi ed
esageratamente , ma era bello vedere qualcuno preoccuparsi per me e la lasciai
fare.
Edward e Jasper si allontanarono.
Prima di uscire dalla stanza Edward si
voltò a guardarmi…e l’angolo sollevato delle sue labbra umide provocò una
scossa al cuore che cominciò a battere veloce facendomi dimenticare di
respirare.
Era splendido rivedere il suo sorriso…
E potergli parlare.
E poterlo toccare.
Rimasi sola con lei.
La mia amica mi guardava, mentre sul viso…
come sullo schermo di un cinema all’aperto…. scorrevano le mie incoerenti emozioni
…
Si avvicinò accarezzandomi la guancia .
- Sembra che tu non
riesca a smettere di sorridere, è così? -.
- Oh Alice…non puoi
capire come mi sento. –
- Direi che è
evidente no? Finalmente vi siete ritrovati . –
- Non so cosa sia
successo…ma qualcosa sta cambiando si…e io non riesco a crederci. –
- Voi due avete il
brutto difetto entrambi di non credere mai a nulla. Un po’ più di fiducia l’uno
nell’altra non guasterebbe. –
Il tono di voce tra noi si era fatto
complice e mentre cercavo di dare senso ai gesti inutili che le mie mani
compivano…Alice prese a spogliarmi…a lavarmi…a pettinarmi, mentre le raccontavo
quello che era successo senza riuscire a togliermi quel sorriso dalla faccia.
I
minuti scorrevano senza che me ne accorgessi e quando smisi di legare uno
all’altro i mille pensieri sconnessi che si rincorrevano nella mia testa era
quasi giunta l’ora di pranzo.
Non mi ero guardata allo specchio un solo
istante e quando Alice mi costrinse a farlo vidi un’altra.
Il buon gusto e il tocco magico di quelle
piccole mani avevano fatto miracoli e quelle occhiaie scure che prima come un
velo segnavano i miei occhi, erano miracolosamente scomparse…e insieme ad esse
anche tutto il mio malumore.
- O mio Dio…ma come
hai fatto? –
Seduta sullo sgabello del bagno osservavo
l’espressione d’orgoglio di Alice alle mie spalle che mi guardava sullo
specchio sprizzante di entusiasmo.
- Credo proprio di
non aver fatto nulla…sei tu che non stai più nella pelle. Sei felice…e si vede.
–
- Ma non so se….. –
- Ohhh smettila..non
ti voglio sentir dire altro…ora andiamo di là che ti preparo qualcosa da
mangiare. Mi invito da sola…visto che tu sei troppo presa a bearti di te stessa,
dai andiamo. –
Si diresse verso la porta , ma allungai la
mano trattenendola.
Lei
si voltò guardandomi sorpresa.
- Alice…grazie…davvero!
–
- Non essere
sciocca..lo sai che ti voglio bene no? –
E prendendomi sotto braccio mi trascinò con
sé.
Raggiungemmo la sala principale dove i
fratelli Cullen stavano discutendo di vini e osservammo i loro sguardi
accendersi quando si voltarono dalla nostra parte accogliendoci.
Edward era un po’ scosso…lo notai dalla
piega che gli si formava sulla fronte ogni volta che era preoccupato per
qualcosa.
Ebbi
un brutto presentimento…
Come se tutto stesse per crollare di nuovo…
Mi avvicinai zoppicando, lasciandomi cadere sul grande divano di
fronte a loro.
Jasper sorrideva e scherzava , ma anche lui
sembrava aver finito da poco di discutere…aveva una strana espressione di
circostanza ed ebbi la certezza che fosse accaduto qualcosa in quel breve
frangente.
Edward portava un paio di pantaloni
differenti e ai piedi aveva delle scarpe leggere che non avevo mai visto.
Non indagai per paura di rompere quel
precario equilibrio da poco conquistato, ma dentro di me tremavo all’idea che
fosse soltanto una speranza fasulla …destinata a dissolversi.
Alice sorrideva, ignorando quello che le
mie insicurezze stavano creando nella mia testa…
- Ragazzi oggi
mangerete qualcosa di veramente speciale. Ho appena finito un corso di cucina
italiana e udite udite….ora sono uno chef di primo livello. Voglio improvvisarvi
un pranzetto a tema…ma prima devo frugare nel vostro frigo e nella dispensa.
Bella…ti senti di darmi una mano? –
Era l’ultimo dei miei desideri…e svicolai
l’offerta.
- Eleonor ne sa certo
più di me Alice…e oltretutto mi fa ancora troppo male il ginocchio. E’ un
problema? Chiedile ciò che vuoi…è un’ottima cuoca.-
La
vidi oscurarsi…ma in meno di un secondo era di nuovo tutta eccitata dalla sua
idea.
- Ok…allora io vado.
Fate i bravi ok? –
Alice si allontanò lasciando alle sue
spalle un silenzio spesso.
Edward e Jasper tenevano i loro calici
stretti nelle mani e sorseggiavano distrattamente evitando di guardarmi.
- Che sta…
succedendo? – Le parole mi si ruppero in bocca e raccogliendo l’aria in un
profondo respiro attesi che uno dei due mi desse una risposta.
- Ma niente…cosa
dovrebbe succedere? – Jasper era innegabilmente inquieto, ma lo nascondeva bene
dietro alla sua solita aria da piacione.
- Siete strani…vi
prego ditemi che va tutto bene. –
Edward sollevò gli occhi e mi fissò. Dietro
al suo sguardo le emozioni combattevano la loro battaglia, ma il volto era
rilassato…quasi sereno.
- E’ tutto a posto
Isabella…- Non gli credetti, me lessi la richiesta di accettare quella come
risposta…e lo accontentai.
- Allora possiamo
dire che questa è una bella rimpatriata no? –
Finsi una leggerezza che non provavo e
invitai Jasper a versarmi da bere.
Si sedette accanto a me e rimanemmo a
discorrere di frivolezze, così come eravamo soliti fare quando uscivamo
insieme.
Il
vino fresco e l’evidente sforzo di tutti di rendere piacevoli quelle poche ore
alleviò il fastidioso dolore che mi si era infilato nello stomaco.
Il pranzo sorprese tutti piacevolmente.
Verso le quattro del pomeriggio Jasper
riuscì a convincere Alice a tornare a casa.. e dopo averla letteralmente
strappata dalle mie braccia, mentre cercava di farmi giurare che ci saremmo
riviste presto, se ne andarono…
Eleonor riassettò la cucina e una volta spruzzato il
solito profumo d’ambiente si tolse il grembiule e salutò lasciandoci finalmente
soli....
...si ma non puoi lasciarmi così!!! bel capitolo, come al solito è un piacere leggerti..pura poesia <3
RispondiEliminami emozioni sempre romanticona, mi è piaciuto quel momento intimo tra i due e come un tornare a casa....cos'altro e successo adesso ??cosa si sono detti jasper e edward?? torna presto e stavolta cerca di toccarlo ahahah :)) baci
RispondiEliminaOoh! Finalmente soli! Cazzarola!!! Ma come, stavano lì lì!!! Poteva succedere il miracolo!!! hahahahahahahaha!!!
RispondiEliminaMolto intenso, emozioni sussurrate o fatte solo di sguardi. Equilibri fragilissimi al confine tra la gioia totale e la distruzione.
Bene. Adesso finalmente soli! Speriamo che non arrivi Rosalie....
hahahahahahah!!!
peggio.....
EliminaEccoci...e tu avevi anche dubbi a pubblicarlo 'sto capitolo...Va 'ia, va 'ia...
RispondiEliminaMa la gente non è capace di non rompere le uova nel paniere???...... ahahhha bel momento hanno scelto per piombare in casa altrui! Vabbè li perdoniamo, per questa volta. Che sarà successo ora? Ma non sono troppo preoccupata, credo che le cose si stiano sistemando, con pazienza e amore. Brava, mi è piaciuto molto!
RispondiEliminanoooooooooooooooo......fran....non ci puoi lasciare cosììììììì....bellissmo capitolo cmq.....voglio sapereeeee
RispondiEliminaed io lo sapvi che ci lasciavi così!!!che sarà successo? e che succederà????
RispondiEliminabravissima come sempre
Bravissima Fra come al solito, torna presto, vogliamo sapere cosa accadrà e cosa si sono detti i due fratelli...
RispondiEliminaChe vuol dire "peggio" Fra????? Mi farai morire, lo so.....Emma
RispondiEliminaNO NO NO NO NON CI PUOI LASCIARE COSì!!!!!!!bello questo capitolo!!ma sono curiosissima!!!!!!!!!!!!!!!e ke vuol dire peggio?????????????????????????????????????
RispondiEliminanon ci puoi lasciare così Fra.... e prima arrivano Alice e Jasper a rompere le uova nel paniere, e poi... quando finalmente se ne vanno tu che fai???? mi finisci il capitolo???? non si fa così.... corri a scrivere che devo sapere!!!
RispondiElimina