venerdì 13 gennaio 2012

Capitolo 13


Capitolo 13 – Isabella


Sulla sponda di quella stanza allagata la mia pazienza naufragava, ormai stanca di sopportare la pesantezza di un sospetto che prendeva sempre più forma nelle mie fantasie.
Edward e Rose continuavano a scambiarsi sguardi che non riuscivo a decifrare ed ogni istante in cui  rimanevano in silenzio a guardarsi non faceva che peggiorare la situazione.
Giunsi al limite ed esplosi.
- Posso sapere che sta succedendo qui? –
Edward mi osservava. Tutta la gioia che avevo letto prima sul suo viso era scomparsa dileguandosi e al suo posto era tornata a mostrarsi quella maschera che solitamente indossava in mia presenza. Assistetti a quella trasformazione stringendo tra i denti un fiume di insolenze, artigliando con forza il manico della mia borsa quasi fosse un’arma. Rosalie era alle mie spalle, non parlava ed io evitavo di girarmi per non dover affrontare quei suoi occhi maledettamente blu. Il desiderio di colpirla mi tentava, sarebbe bastato far ruotare il braccio e l’avrei scaraventata facilmente a terra. Edward mi distrasse da quegli intenti così allettanti.
- Solo un piccolo incidente. –
 Lo disse come se stesse raccontando una notizia sentita alla tv. Tentava pure di sorridere..ma la  mia faccia lo dissuase.
- Ah si? E sentiamo…quale piccolo incidente? Ti ricordo che ho trovato la tua infermiera nuda nel corridoio…con in mano un mio vestito. –
- Aveva il mio permesso…-
Calmo e impertinente sembrava divertirsi a farmi del male.
- Per fare cosa? Girare nuda per casa? –
Continuavo ad alzare il volume, perdendo via via ogni controllo. Saliva di tono ad ogni sillaba.
- Mi permetta di spiegarle signora Cullen.. – Odiai anche la sua voce. Si muoveva dentro al mio vestito senza avere nulla sotto e il pensiero mi fece diventare una belva.
- Non ti permetto proprio niente e ti pregherei di stare zitta e di lasciarmi parlare prima con mio marito. –
Calcai l’ultima parte della frase per sottolinearne il possesso. Mentre scorrevo il suo corpo con gli occhi non potevo fare a meno di notare quanto fosse stramaledettamente bella.
- Ma io devo assolutamente spiegarle quello che è successo…- Edward la interruppe.
- Rose…ti prego…è meglio che mi arrangi io con lei. Va a casa! –
Imperativo, egli non mi dava modo di gestire nulla.
Non potevo permetterlo.
Incalzai con maggiore decisione.
- Lei?….adesso sono diventata lei? –
 Nella mia voce un’acidità che non ricordavo di aver mai avuta e che odiavo io stessa. Mi rivolsi a Rose.
- No! tu rimani qui finchè non mi direte esattamente cosa cazzo è successo qui. Una festa privata? –
 Guardavo entrambi con disprezzo.
 Si scambiavano occhiate d’intesa. Vedevo scorrere tra loro dialoghi muti che non riuscivo ad intendere e la cosa mi ferì e mi fece infuriare allo stesso tempo. Edward da mesi non mi dava più modo di usare neanche la voce per parlare con lui…invece con lei….
- Stavo solo facendo il bagno. –
Manteneva un tono di voce neutro…forzatamente basso, per infastidirmi ancora di più.
- Mi sembra che lo abbiate fatto entrambi…vi siete divertiti almeno?-
Rose aveva cominciato a raccogliere le sue cose e infilato il cappotto si stava dirigendo alla porta. Si muoveva in fretta, lo sguardo basso…non capivo se fosse preoccupata o trovasse buffa la situazione. Non sopportavo quell’espressione illeggibile che mostrava sempre. Si prendeva gioco di me. Le afferrai il polso.
- Aspetta un momento …non ho ancora finito di parlare con te. -
- Lasciala stare Isabella! – Duro come non lo avevo mai sentito mi tolse l’energia e in attimo cambiò espressione.
- Perchè dovrei? Eh? E’ una cosa indecente quello che succede in questa casa quando non ci sono e…-
- Ora basta! – Urlò sporgendosi in avanti.
Spostò lo sguardo in direzione di Rose che rimaneva rigida sotto la mia mano ancora stretta sul suo polso.
Una coltre di silenzio permeò la stanza di un’atmosfera pesante che quasi rivestiva le pareti facendole apparire come polmoni pulsanti. Sentivo dentro al petto il tonfo sordo del mio cuore che combatteva per sostenere una tale pressione. Non volevo perdere mio marito…non volevo che quella donna mi rubasse l’unico uomo che nella mia vita mi aveva fatta sentire donna…che mi aveva regalato il sogno di un amore grande e forte oltre ogni confine. Mi apparve che improvvisamente tutto quello che mi era accaduto nella vita fosse sbagliato…tranne lui…tranne noi.
La lasciai libera …
- Va a casa Rose! – Un comando secco.
Obbedì non appena Edward aprì bocca.
Ascoltai i suoi passi allontanarsi veloci, lasciandoci soli a fronteggiare quell’assurda situazione che si era creata.
- Ora dimmi Bella…cosa trovi indecente eh?- 
La voce strisciò dalla sua gola grattando le pareti delle mie orecchie…ruvida e profonda solcava al suo passaggio lasciando ferite sanguinanti. Non riuscivo più a parlare…e ascoltare faceva male.
- Trovi indecente che Rose sia qui ogni giorno ad occuparsi di me? –
Come rocce taglienti egli lanciava ogni sillaba lapidando quel che rimaneva della mia collera. Non avevo più forze per combatterlo…
Mi sembrava come sempre che qualsiasi cosa facessi,  risultasse tutto inutile.
I suoi lineamenti erano alterati dall’odio che serbava dentro di sé e che per mesi aveva trattenuto. Sapevo di avere colpe inenarrabili e per quanto potessi essere in collera con lui per ciò cui era stata costretta ad assistere..la vergogna per me stessa e per ciò che facevo da mesi… a lui …e a noi …era più forte.
- Trovi indecente che sin dal primo giorno dopo l’incidente lei sia sempre stata al mio fianco a tenermi la mano quando stavo per cadere? Eh? –
Tratteneva a stento la voce che dietro a quel profondo tono rude urlava ben altro.
Al fine accadde….ed io smisi di sentir battere il mio cuore.
- Isabella tu non puoi dire nulla di Rose. Sei l’ultima persona al mondo che possa parlare di decenza…-
 Le parole mi investirono ferendomi a morte.
- Tu che stai mandando a puttane la tua vita…che giochi a fare l’avvocato di giorno e poi la notte sparisci chissà dove…Tu parli? – Si sporgeva sempre più in avanti…era fuori di sé.
Rimasi immobile…mentre andavo velocemente a fondo.
- ...Ma con che coraggio vieni a dire a me cosa fare della mia vita eh? Non ti piace che sia una donna a toccarmi? E’ il suo lavoro cazzo…sono su una sedia a rotelle se non te ne sei accorta. Ma dove vivi eh?–
Incontrollabile dava sfogo a tutto quello che giaceva nel profondo del suo malessere….ed io morivo…sentendo in cuor mio di meritare la punizione che mi veniva inflitta. Oramai urlava.
- Come credi mi senta quando torni a casa prima dell’alba che puzzi di fumo e di peggio….Quando fingi di dormire e magari ripensi a quel…-
Si trattenne, strinse forte gli occhi e i denti, le sue labbra tirate in una piega amara. Sfogò la sua rabbia grugnendo e colpendo entrambe le ruote  della sua sedia che traballò. Vidi la sua gamba destra scendere dal supporto e poggiarsi  sul pavimento bagnato. Temetti stesse per cadere e istintivamente mi allungai di due passi verso di lui. Il velo d’acqua mi tradì e ancor prima di raggiungerlo mi ritrovai a terra, battendo forte il ginocchio e la spalla. La testa aveva urtato il pavimento nel tentativo di bilanciare il peso e sentivo pulsare dietro la nuca. Rimasi immobile…chiudendo gli occhi…per assorbire la forte botta. Non riuscivo a capire se quello che sentivo dentro dipendesse dalla caduta o dalle feroci parole che Edward aveva sparato su di me.
Ebbi un capogiro e per un attimo persi i sensi…
Sentivo ancora la voce di Edward pronunciare il mio nome , ma era lontana…come un’eco che rimbalzava dentro la mia testa.
Sentivo le sue mani toccarmi…scuotermi, ma non riuscivo a reagire pur consapevole che avrei dovuto farlo.
Persi per qualche minuto o forse più la cognizione del tempo…ma continuavo a sentire quelle voci….ora erano di più…
Mi sentii sollevare da terra e trasportare altrove…tra coltri soffici che mi accolsero…Il profumo di bucato fresco...odori familiari….vacillai qualche altro istante e poi mi riebbi.
 Riconobbi la voce profonda di Jasper che mi parlava vicino al viso…e riaprii gli occhi. Stava passando un panno fresco sulla mia fronte…il senso di freddo e umido mi infastidì ed ebbi un brivido.
- Isabella tutto bene? – Annuii senza riuscire a parlare.
- Dimmi dove senti dolore. – Faticavo a muovere qualsiasi parte del corpo. Indolenzita, sentivo l’intero scheletro dolorante.
- Hai battuto la testa e preso qualche botta. Ora dimmi se facendo così ti faccio male. – Sollevò la gamba contusa piegando il ginocchio e gemetti quando la piegò di più.
- Non ci sono fratture…fortunatamente hai solo preso una bella botta. Ti è andata bene, avresti potuto farti molto peggio. La testa? Come va? Prova a parlare su…fammi sentire la tua bella voce. –
Passai la mano sulla fronte bagnata e sospirai.
- Dov’è Edward? –
- Sono qui Bella…va tutto bene. – Voltai la testa all’altro lato del letto e lui era lì…La mano appoggiata sopra le coperte accanto a me, con l’aria colpevole e il sopracciglio aggrottato per la preoccupazione.
Gli sorrisi…ma poi ricordai…e abbassai lo sguardo.
- Credo che ti rimetterai in un paio di giorni, forse tre, ma devi rimanere a riposo altrimenti ci metterà molto più tempo. Per oggi rimani a letto, domani potrai alzarti, ma cerca di non camminare sopra a quel ginocchio. Deve riassorbirsi l’ematoma e se non lo farai ti si formerà dell’acqua e il dolore aumenterà. –
Jasper stava rimettendo le sue cose nella valigetta. Mi stupii di vederlo in casa nostra.
- Sei venuto qui per me? – Sorrise e mi diede un buffetto sulla guancia.
- Amore mio lo sai che per te farei qualsiasi cosa…ma no. Ero qui per recuperare la valigetta che avevo lasciato qui stamattina e guarda caso…avevi bisogno di un dottore. Poi non dire che non sono un angelo mmh?- Si abbassò baciandomi la fronte.
- Stamattina? Per cosa? – Ero perplessa e curiosa. Qualcosa mi sfuggiva.
- Certo. Per Edward. Il ragazzo sta rimettendo in moto le gambe e per il tagliando aveva bisogno di uno specialista….ed eccomi. Chi altri se non me. –
Fece un giro su se stesso, mostrandosi orgoglioso.
Era proprio un buffone, ma gli volevo bene.
 Lui e Alice erano sempre stati gentili e quando avevamo avuto modo di passare del tempo insieme c’eravamo sempre tanto divertiti.
Mi mancavano le nostre serate al ristorante e le pazzie in discoteca.
 Jasper amava vivere a mille, era un vulcano e non era permesso annoiarsi quando si era in sua presenza. Non era mai accaduto.
Mi resi conto solo dopo pochi istanti di quel che aveva detto e mi voltai verso Edward con aria interrogativa. Spalancava gli occhi e con un mezzo sorriso mi confermò di non essermi sbagliata.
- Vuoi dire che…- Non trovavo il coraggio di finire la frase, ma lui la terminò per me.
- ..le mie gambe stanno reagendo. Ieri sera ho avuto il primo accenno e stamattina entrambe le gambe….beh…diciamo che….-
- Oh andiamo diglielo! – Jasper impaziente intervenne in suo soccorso.
- Lo farò io allora. Bella…mia cara…il qui presente uomo senza palle sta recuperando l’uso delle sue belle gambe da tennista fallito. –
Colorita o no, la notizia mi lasciò senza parole…
- Non esagerare Jasper…non si sa come andrà. – Abbassava lo sguardo, come al solito non aveva fiducia nella sua guarigione, mentre io ci avevo sempre creduto e non riuscii a fare a meno di gioire.
- E’ meraviglioso…- Cercai di sollevarmi , ma il dolore alla spalla e alla testa mi costrinse a rinunciare e mi lasciai ricadere sul cuscino morbido.
- Non sforzarti…rimani qui tranquilla …tanto lui di qua non scappa. –
Desistetti, appoggiai il braccio coprendomi gli occhi.
Il mal di testa stava aumentando e sentivo il bisogno di chiuderli…ma quella notizia era troppo bella per non festeggiarla.
- Bisogna festeggiare allora…vero Jasper?..Non so…un brindisi o qualcosa di simile.- Cercavo di essere spiritosa…anche se lo sforzo di controllare l’ansia e la gioia allo stesso tempo era troppo faticoso da sostenere in quelle condizioni.
- Abbiamo già festeggiato abbastanza prima di pranzo. Edward deve essersi scolato una bottiglia intera per ridurre il bagno in quel modo, ma con il vino che tiene in cantina direi che questo è inevitabile. Non è così? –
Edward annuì facendo segno con le dita che le bottiglie erano due e non una soltanto.
- E’ davvero uno spreco Edward, Immagino che tu ora non ti regga in piedi….-
Ironizzava pesantemente…ma soltanto a lui era permesso di farlo.
Da mesi lo ridicolizzava per spronarlo a reagire al suo problema…e sembrava funzionare.
- Ora vi lascio o Alice sguinzaglia i cani. Mi lascia fare ciò che voglio, ma non devo tardare per cena o diventa una belva…..ahh…le donne…chi le capisce è bravo. – Mi sorrise e mi baciò la guancia.
- Stai tranquilla…non è niente e presto sarai in forma smagliante come sempre.-
- Grazie Jasper…di tutto. – Non disse nulla, ma scambiò con Edward uno sguardo d’intesa. C’era molto che non sapevo, ma per il momento mi accontentai di quel che mi era stato detto. –
La porta di casa si chiuse e tra noi calò nuovamente il silenzio. Non resistetti alla tentazione di guardarlo e lentamente mi voltai. I suoi occhi erano puntati nei miei ed erano dolci…teneri, privi di quell’amarezza e di quell’odio che solitamente faceva loro da scudo. La luce della lampada accesa sul comodino rifletteva sulla sua iride verde mare,  regalandomi quei bagliori che solo i suoi occhi riuscivano a riprodurre. La dolcezza mi pervase e le lacrime salirono spingendo, ma non permisi loro di scendere, ingoiando quel groppo che insisteva a riformarsi in gola ripetutamente.
- Mi dispiace…- Lo disse pianissimo, ma il mio cuore lo sentì.
Quel sussurro mi fece quasi svenire. Era quella la voce che stavo quasi per dimenticare e talvolta nei miei sogni risentivo come l’eco di un bel ricordo. Godetti di quell’attimo….ma ne volevo ancora.
- Edward..io…- La diga cedette e le lacrime scivolarono lente…
- Shhh…non dire niente. Non adesso. –
 Si sporse in avanti e appoggiò la mano sul mio viso. Chiusi gli occhi e iniziai a singhiozzare. Mi abbandonai su quelle dita calde e morbide e mi sentii quasi di impazzire quando allungò anche l’altra raccogliendomi nelle sue mani.Mi accoccolai baciando i bordi del palmo e i pollici che continuavano a cercare le mie labbra. Piansi senza freni, lasciando che quel momento si imprimesse nella mia anima che da tempo agognava di poter ritrovare quell’estasi. Era bastato quel gesto a riportare luce dentro di me e mi sentivo quasi volare. Temevo di riaprire gli occhi e di veder svanito il suo sguardo, ma invece trovai ancora quel mare di velluto verde ad accogliermi e a coccolarmi. Le lunghe ciglia incorniciavano delineando l’eleganza del taglio dell’occhio e rimasi come sempre a confrontare tra loro le diverse espressioni di entrambi. Amavo i suoi occhi….le sue labbra morbide e quel naso irregolare che lo rendeva unico. Era ancora a petto nudo e allungai la mano per toccarlo. La peluria rada sul petto era un richiamo al quale avevo sempre faticato a resistere. Scivolai con le dita sul torace…graffiando appena la superficie pallida…ebbe un brivido e la pelle me lo descrisse. Era bellissimo e il calore profumato del suo corpo continuava a risvegliarmi pensieri che desideravano essere soddisfatti. Lo sentii irrigidirsi e prendere la mia mano sulle sue. La portò alle labbra e la baciò teneramente…dove sapeva bene mi facesse impazzire. Quel tocco lieve mi fece gemere e lui lo sentì…Nel volto gli si dipinse sofferenza e abbassando lo sguardo ripose la mia mano sul letto…abbandonandola.
- Ora sarà meglio che riposi. Chiudi gli occhi…-
Stava nuovamente chiudendo le porte del suo cuore…sentii il tonfo quando sprangò ogni mia illusione escludendola ancor prima di uscire. Cercai un varco.
- Resta con me…ti prego. – Si fermò un attimo…guardai quelle spalle curve…arrese.
- Più tardi…ora devo fare un paio di cose. Buonanotte Isabella.-
Avevo perso di nuovo…ma mi aggrappai a quel suo gesto di tenerezza e consumando le mie lacrime…mi addormentai….

5 commenti:

  1. bello!!!!mia piace come va avanti la storia e speriamo che si chiariscano presto!
    brava come sempre

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  2. Wow bel capitolo...avrei proprio voluto vedere Bella schiaffeggiare Rose ihhihi...cmq mi è piaciuto questo breve ma intenso riavvicinamento tra Edward e Bella spero ce ne siano degli altri in futuro..per cui spero che Bella non continui ad andare in giro di notte ex poi tornare all'alba (benedetta è stata questa caduta!!)...Mi dispiace Frà ma a Rose proprio non la sopporto,non la digerisco non sò perchè O.o ...Spero di leggere presto il nuovo aggiornamento per sapere cosa succederà...Ancora complimenti ;-) baci

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  3. ciaooooo...ero andata a vedere se avevi aggiornato..miraggio,sono andata a curiosare nel tuo profilo,mi ha incuriosita..inside out,ho letto tutti i cap che hai scritto,storia stuppenda,diversa dalle altre,mi piace tantissimo...grazie per tutte le emozioni che mi hai fatto provare.maria50.

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  4. mi hai lasciata letteralmente senza parole, bellissimo e commovente!!!

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  5. Ci piace questa coppia tormentata!! Ma un garba a nessuna di voi una storiellina easy che comincia e finisce bene??? Troppo monotona??? No..foppeddivvelo.. ;))))

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