mercoledì 11 aprile 2012

Capitolo 21


Capitolo 21 - Edward




L’ultima immagine che al risveglio  sbiadì dietro le palpebre ancora chiuse fu Isabella,  mentre il dolce profumo di noi mi riportava alla realtà.
Riconobbi il suo corpo accanto al mio ancor prima di vederla…e faticai a credere che quel confortante tepore che aveva  riscaldato la nostra prima notte insieme…nascesse da lei.
Sollevai la mano cercando il suo viso, le afferrai delicatamente il naso tra le dita, accertandomi che quei lineamenti le appartenessero.
La sua risata soffocata mi  diede la conferma e sollevando le palpebre la vidi.
Niente mi era mai sembrato più bello e appagante…niente.
- Ciao. – Sembrava sveglia da un po’, la voce sicura.
- Mmhh…ciao. – Mugolai sorridendo.
Il fianco mi doleva e il braccio col quale l’avevo tenuta stretta tutta la notte era indolenzito.
Le gambe erano un’appendice muta che non potevo gestire.
Ascoltai il mio corpo, sperando forse che improvvisamente qualche miracoloso prodigio mi avesse restituito la mia autonomia…che tutto si fosse sistemato, ma purtroppo non era così.
Cercai di girarmi, soffocando una smorfia di sofferenza.
Piccole fitte dolorose giocavano a distrarmi da lei.
- Va tutto bene Edward ? Ti fa male da qualche parte? –
Subito si mise a sedere e apprensiva mi accarezzava non sapendo bene dove, cercando di darmi sollievo. Il suo tocco era gentile, delicato..quasi temesse di farmi del male lei stessa.
Mi aiutò a mettermi seduto, accompagnando le mie gambe in posizione.
Isabella non si era mai occupata di me, non aveva la minima idea di cosa fare, ma mi bastò l’amore dei suoi gesti per sentirmi un po’ meglio.
Lei era il mio benessere.
Tutto ciò che mi mancava.
- Sono un po’ indolenzito, ma non è niente…Non sono più abituato a dormire abbracciato alla mia splendida moglie. –
Le bisbigliai tendendo le labbra per un bacio.
Appoggiò la mano sul mio viso e accarezzandolo mi accontentò.
Piccoli teneri bacetti del buongiorno.
Li accolsi grato.
Mi dispiace amore mio…io…- La interruppi.
- Dillo ancora…- Le sussurrai.
- Che cosa… che mi dispiace? Lo sai che io…- Le tappai la bocca con un altro bacio.
- No! Quello che hai detto dopo. Come mi hai chiamato?- Pasticciavo le parole sulla sua pelle, senza riuscire a staccarmene.
Delicata e morbida più di quanto mi sembrasse di ricordare.
- Amore mio?- Sorrise illuminandosi.
La dentatura perfetta, nascosta tra quelle labbra dal colore roseo.
- Si..- La sfiorai baciandola- Proprio quello. Dillo ancora…ti prego.-
Ridacchiò costringendomi a ricadere con la schiena sui morbidi cuscini di piuma.
- Amore mio…amore mio…amore mio…-
 Le sue parole sussurrate mi accarezzavano benefiche , mentre il mondo mi appariva ogni istante migliore.
Sospirai…
- Tu non sai quale cura sia per me averti così vicina. –
L’afferrai stringendola al petto, mentre quel senso di benessere si propagava in ogni fibra del mio corpo.
- Mi sei mancata tanto tesoro. – Chiusi gli occhi godendo del momento.
- Sei mancato da morire anche a me Edward. Non sai quanto. Ho quasi creduto che questo momento non sarebbe arrivato mai…e che il tuo rifiuto sarebbe durato per sempre.–
L’ombra malevola di ricordi recenti fece breccia in quell’atmosfera di serenità, cercando invano di ricondurmi in quell’abisso infernale che mi aveva tolto ogni facoltà nei mesi passati.
Tutto sarebbe cambiato adesso.
Ogni cosa avrebbe assunto il suo ruolo originario.
I ricordi erano una lama a doppio taglio. Sapevano sorprenderti regalandoti emozioni bellissime ed immagini che dimenticare sarebbe stato un sacrilegio, ma al tempo stesso facevano rivivere sensazioni fortemente disturbanti, che logoravano lentamente anche il presente, se non si era in grado di contenerle.
Godere dell’una significava dover sopportare anche l’altra…in un’altalena di emozioni contrastanti dalle quali non ci si poteva sottrarre.
Consapevole di questo riposi in un angolo buio della memoria quella parte di amaro ricordo, stringendo forte attorno ad esso le corde della ragione, per tenerlo segregato in luogo sicuro… il più a lungo possibile.
La mia Isabella era tra le mie braccia…solo questo contava ora.
Sorrisi alla mia scelta e mi sentii pronto ad agire…libero.
Tentai  di risollevarmi, ma mi accorsi di non farcela.
Le energie sembravano via via diminuire anziché rianimarsi.
Il dolore alla schiena si ampliava sempre più  invece di risolversi.
 Finsi di stare bene, sentendo però il bisogno dei miei massaggi quotidiani.
- Dammi una mano ti prego, devo assolutamente guardarmi allo specchio per vedere la mia faccia, mi accompagni tu?-
- Certo, aspetta, avvicino la sedia. –
Faticai più del solito a rimettermi in posizione, ma una volta al mio posto
sembrò tutto più facile.
Lasciai che fosse lei a spingermi fino al bagno e una volta lì rimasi a guardare la nostra immagine riflessa sul grande specchio alla parete.
Mi fece male ciò che vidi…lei splendida, mentre io…
Non diedi ad intendere nulla di ciò che provavo e scherzai invece sulla mia barba lunga di quasi quattro giorni. Cresceva in fretta ed era una vera seccatura doverla tenere sempre in ordine.
Avevo due aloni scuri sotto agli occhi e i capelli sembravano vittime di una bufera in mare aperto.
Mi sentivo stanco e non ne capivo la ragione.
- Preferisci che ti lasci solo a fare le tue cose? Mi piacerebbe aiutarti…anche se non so da che parte cominciare. –
- Ci dovrai fare l’abitudine. Quando saremo soli al lago avrò senza dubbio bisogno di te. –
Le sorrisi fiducioso…aspettandomi entusiasmo, lei invece rimase sorpresa.
- Cosa intendi quando dici “ al lago”? –
 Ricordai di non avere avuto modo di spiegarle nei dettagli quella che sarebbe stata la nostra meta. Era stato forse un errore confidare nel fatto che non le sarebbe importato?
Fui colto dall’ansia.
- Volevo fosse una sorpresa, ma visto che ormai è deciso…te lo dirò. –
Non era la verità. Quelle parole suonavano false anche alle mie orecchie.
Non c’era nessuna sorpresa per lei, la sorpresa era stata mia di fronte alla sua reazione.
Mille pensieri velati di nero cominciarono a vorticarmi in testa, fragili come cristalli evitavano a fatica di scontrarsi tra loro.
Forse avevo sbagliato…non avevo capito….agito troppo in fretta.
Frantumai quei tre pensieri frustando l’aria con la ragione.
Schiarii la voce e cercai di non tradirmi.
- Jasper ha colto l’opportunità che un suo paziente gli ha offerto…accettando di prendere in affitto una casa sulle rive del lago Tahoe. Ha tutto ciò che serve per continuare le terapie e secondo il suo parere…sarebbe perfetto…per noi. –
Le ultime parole mi tremarono in bocca.
Non sapevo più cosa pensare.
Improvvisamente la cosa mi parve impossibile da realizzare ed eccessiva.
Era assurdo pensare che mollasse tutto per venire via con me.
Noi due soli…ma chi volevo prendere in giro.
Il sorriso stirato che riuscii a mostrare non aiutò di certo a farmi sentire meglio.
Isabella mi guardava dallo specchio.
In piedi , dietro di me…taceva.
Trattenni il respiro fissando gli occhi dentro ai suoi.
Furono in realtà pochi istanti, ma il fragore dei pensieri luttuosi che si scontravano esplodendo in mille pezzi nella mia testa mi torturava senza sosta.
Mi mise le braccia intorno al collo e stringendo la guancia contro la mia mi sussurrò le sole parole che volevo sentire.
- Sarà meraviglioso Edward…non vedo l’ora di partire. Pensavo che la tua fosse solo un’idea e invece hai deciso veramente di uscire di qui e di portarmi con te. Oddio tesoro sono così felice…-
- E’ la verita? Pensi veramente sia una buona idea?- Strinsi le braccia che mi circondavano e Isabella cominciò a piangere.
- Edward io ti amo….tutto ciò che voglio…sei tu. -
Tirai un sospiro di sollievo, spazzando dalla mente  i cocci delle mie futili paure. La luce della ragione li fece brillare, segnando, come un sentiero, la giusta via da seguire.
L’avrei avuta al mio fianco…quello era tutto quello che c’era da sapere…e me lo feci bastare.
Allungai la mano attirandola tra le mie braccia.
Si sedette sulle mia ginocchia e fummo di nuovo una cosa sola.
- Tu mi farai morire. – Le dissi mordendole le labbra.
- Temevo rifiutassi….sai…il lavoro e il resto. –
Borbottavamo abbracciati, coccolandoci e baciandoci come due adolescenti.
- Non credo che ci saranno problemi se mi prendo una pausa da lavoro. Le udienze preliminari per il processo di cui ti parlavo ieri sono state fissate dal Giudice Norton per la fine di Agosto…quindi se mi concederai qualche ora ogni tanto per studiarmi le mie scartoffie…tutto il resto del tempo sarò tua.-
- Mia?- Giocavo a frugare sotto i vestiti…lei rideva. Era bellissima.
- Solo tua. -
Il suo esile corpo era leggero, ma dopo poco cominciai ad avvertire la fatica di doverlo sopportare sopra le gambe. Non era normale…o almeno non ricordavo di aver mai provato quel fastidio…o nulla di simile.
Si accorse del mio disagio e subito si rimise in piedi.
- Stai bene? Mi sembri sofferente. Vuoi che chiami Jasper? –
- No…davvero. Ho soltanto bisogno di un bagno caldo e di darmi una sistemata. Ho bisogno di te. –
Subito si prodigò riempiendo la vasca e preparando gli asciugamani caldi.
Mi spogliò e rimase accanto a me lavandomi e accarezzandomi per tutto il tempo.
Parlavamo di tante cose evitando però accuratamente il passato.
Molte ombre ancora trattenevano i nostri gesti e solo con molta pazienza e amore avremmo potuto dissolverle.
Riuscì a tirarmi fuori dalla vasca con grande fatica, anche perché non le ero stato di grande aiuto. Quella stanchezza, che prima accusavo appena, si stava intensificando, insieme al quel dolore latente che torturava ogni mio muscolo.
Quell’operazione richiese quasi tutta la mattinata e quando fui di nuovo sulla mia sedia, finalmente in ordine, mi accorsi, preoccupato, che Isabella era distrutta.
Con una molletta aveva raccolto i capelli umidi di sudore sopra la testa e si massaggiava la spalla dolorante. Si era lasciata cadere sui cuscini del divano sollevando la gamba tumefatta.
Forse pretendevamo troppo da noi stessi.
Forse non eravamo pronti per affrontare tutto da soli.
Una fitta di dolore mi trafisse lungo la muscolatura dimenticata delle gambe…tanto che fu la sorpresa più che il resto  a farmi sfuggire un lamento.
- Edward, hai qualcosa che non va. Smettila di far finta di niente. Non ti ho mai visto così. – Si rimise sedere davanti a me…il volto preoccupato.
- Non lo so…ho la sensazione che troppe emozioni mi abbiano sfinito. –
Cercai di ridere, ma un’altra fitta più forte mi colpì togliendomi il fiato.
La gamba destra tremò per qualche istante…e poi il nulla.
Rimasi a guardare a bocca aperta, non sapendo se gioire o preoccuparmi per quello cui avevo appena assistito.
Il telefono squillò spaventando entrambi e rispondendo, quasi sapesse quel che stava accadendo, la voce di Jasper mi venne in soccorso.
- Ciao mummia, come ti senti oggi? –
- Jasper sei tu…Non lo so come sto , non ci capisco più niente. –
Sollevai gli occhi su isabella che impallidiva ogni istante di più. Non potevo evitare di farle ascoltare la telefonata e non era nemmeno giusto che le nascondessi quello che stava succedendo. Presi fiato e continuai a parlare.
- Questa mattina mi sono svegliato stanco più del solito…e senza una ragione. – Mi interruppe.
- Hai fatto movimenti inusuali? Bisboccia con la tua dolce metà? Sarebbe normale essere stanchi…capita anche a me sai? Alice dice sempre che…–
- Smettila di fare l’idiota Jasper, sono preoccupato. Sento dolore alla muscolatura, mi prende all’improvviso come una stilettata. –
La voce di Jasper cambiò divenendo improvvisamente professionale.
- Quando è avvenuta di preciso la cosa?-
- Sinceramente non lo so….un po’ alla volta, questa mattina dopo il risveglio,  ma l’ultima è stata molto forte e la gamba destra ha reagito vibrando senza controllo. Che cazzo succede Jass?…Fino a ieri stavo benissimo.-
- Succede che stai guarendo. Non crederai che sia cosa facile per il tuo organismo riprendere la sua normale attività, sognatelo…non sarà una passeggiata. –
- Ma di che parli Jass, ti prego finiscila di dire stronzate e dimmi esattamente quello che mi devo aspettare. Odio quando parli per enigmi…è la mia vita quella di cui stiamo parlando, vedi di essere chiaro…sono stanco di sentirmi preso per il culo. –
- Datti una calmata e stai sereno. Quello che ti è accaduto oggi è un ottimo segno, vuol dire che siamo sulla strada giusta. Le avvisaglie dei giorni scorsi…quei movimenti improvvisi delle tue gambe, non sono altro che il preludio alla tua guarigione. Quel dolore che senti è il muscolo che riprende a lavorare. Sebbene tu abbia fatto mesi di terapie, non hai mai realmente collaborato come si deve. Ne ho parlato con Rosalie anche ieri e so quanto sia quasi esclusivamente merito suo il fatto che tu ora possa riavere le tue gambe. Le devi molto Edward.–
- Tu hai parlato con Rose? Perché non me l’avete detto? –
Guardai verso Isabella…subito abbassò gli occhi.
- Ieri eri su di giri, non volevo rovinarti la festa dicendoti che stavo progettando per te molto più di una gitarella al lago. –
- Ma cosa stai dicendo?...Porca puttana mi vuoi dire che sta succedendo?-
- Te lo dirò domani. Quando Rose verrà da te vi raggiungerò e ti chiarirò quello che ho in mente. Abbi fede fratello…Sono il meglio sulla piazza. Se farai esattamente quello che ti dirò …ti prometto che alla fine dell’estate camminerai. –
Ero scosso e frastornato. Non sapevo se essere felice per le parole di Jasper o incazzarmi con lui per il suo modo sempre “originale” di mettermi di fronte alle cose. Su un fatto gli davo ragione. Lui era il miglior medico che potessi trovare nell’intero paese...e il suo giudizio era inappellabile.
Sbuffai contrariato dai pensieri contrastanti che mi balenavano in testa..poi mi arresi all’evidenza…non avevo alternative, mi dovevo affidare a lui.
- D’accordo. Mi fido di te. Ma preferirei essere messo al corrente di quel che mi riguarda se non ti dispiace. Mi devi molte spiegazioni …e…-
- A domani Edward. Passa una buona domenica. – Mi liquidò.
- ..Ok…a domani. – E rimasi ad ascoltare il click di fine chiamata.
Isabella aveva l’aria smarrita.
Immaginava forse ciò che Jasper aveva detto all’altro capo del telefono, ma non chiese nulla.
Rimase silenziosa, in attesa.
Raccolsi l’aria intorno a noi,  satura di tensione e la trasformai in un sospiro liberatorio.
- Sembra che questo dolore sia positivo…un segno di guarigione. Sono i muscoli che si fanno sentire, dopo un lungo sonno. –
Cercai di sorridere per contagiare le sue labbra a rispondermi, ma il suo cenno durò un istante per poi svanire.
Voleva sapere di più.
Voleva sapere tutto.
Conoscevo quanto fosse ostinato e opprimente il suo silenzio.
Funzionava come leva sulla mia volontà, molto più di una richiesta insistente.
- Ok…te lo dirò. – continuai paziente.
- Jasper è convinto che facendo tutto ciò che mi ordinerà di fare, a fine stagione potrò tornare a camminare sulle mie gambe. –
Sembrava ascoltare, ma evidentemente non era quello…che voleva sentire.
- Che altro vuoi sapere? Non sei contenta?- Misi dolcezza nelle mie parole, ma sembrò non accorgersene affatto.
- Che cosa c’entra Rose in tutto questo?- La sua voce tagliente mi ferì.
- Domani Jasper me lo dirà. Rose domattina verrà qui e lui ci raggiungerà per darmi le risposte che cerchi. Non ha voluto darmi dettagli. –
Tenevo gli occhi su di lei, sentendomi giudicato di colpe che non mi sentivo di avere. Rose era un’amica e le dovevo molto. Se non fosse stato per la sua costanza e pazienza non sarei arrivato al punto in cui mi trovavo ora, con la possibilità di riprendermi la mia vita.
Mi sentii in dovere di proteggerla, Isabella doveva imparare a fidarsi di me.
- Non ti devi preoccupare di Rose. E’ una brava ragazza e le devo molto.-
- Lo so. Ma so anche che molto di quello che hai avuto da lei avrei potuto dartelo io…se soltanto me lo avessi permesso. – Il tono era dimesso, ma velato da un nervosismo palpabile che le deformava le labbra in un broncio che trovavo irresistibile. Anche il quel momento…pensai alle sue labbra sulle mie e quell’immagine addolcì la mia voce.
- Perché non la smettiamo di sprecare il nostro tempo con quello che è stato e proviamo invece a pensare al futuro. Non c’e’ nulla che io voglia ricordare di questi mesi. Sono stati un inferno per tutti e due e farci del male l’un l’altro tirandoli fuori ogni volta, non è certo il modo migliore per andare avanti.
Ebbe un attimo di esitazione, ma alla fine sembrò darmi ragione…e si avvicinò. Nei suoi occhi una tregua..nei miei il desiderio di vederla sorridere ancora.
Quando abbracciandomi il suo bacio si fece più intenso…dimenticai tutto il resto…
La giornata…era solo nostra.

23 commenti:

  1. Sembra proprio che le cose stiano cambiando, in meglio una volta tanto. è evidente che entrambi hanno tanto rancore dentro, sicuramente avranno bisogno di tempo per ritrovarsi, per parlare dei mesi passati e confrontarsi ma per adesso godiamoci questi momenti di felicità, dolcezza e speranza. I tuoi personaggi sono stupendi ed estremamente reali, la loro sofferenza è tangibile così come i loro momenti di felicità che speriamo aumentino esponenzialmente e tutto questo grazie a te che scrivi in modo divino e terribilmente coinvolgente.
    Adesso ti saluto prima di farti una dichiarazione d'amore in piena regola :)
    Grazie per questo bellissimo nuovo capitolo.
    Patrizia

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    1. Mi piace molto che tu li veda reali, l'intento è quello e riuscirvi non è facile. Vero è che i momenti belli sono dolci da leggere, ma se durano troppo son noiosi da morire...è vero anche il contrario...che fare?. Spero che il seguito sia di tuo gradimento...io ci provo...Grazie x la dichiarazione...ahahaha...esagera pure...vai vai...che io godo. Son scema!!!...Bacio

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  2. Ciao Fra, come sempre sei una fantastica romanticona sei coinvolgente e delicata allo stesso momento, anche se nn mi faccio vedere su fb ti leggo sempre quando sto bene e commento ...sai scrivere con il cuore ed entrare nei cuori almeno il mio. tvb mery

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    1. Felice di sentirti cara. Ti voglio bene anch'io. Abbraccione.

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  3. mmmm... un po' di sole e subito nuove nubi!!! Curiosissima di sapere quello che succederà!
    L'angoscia è perfettamente percepibile, ed è molto realistico il fatto che Edward perda le staffe quando parla con Jasper che sembra, ma solo sembra, prendere le cose con leggerezza. Io spero che Bella mandi a cagare Rose... chiedo troppo? hahhahahahaha!! Forse si, magari Rose aiuterà veramente... ma anche no. Lo so lo so lo so che in questa storia sono completamente antiRose, e ho capito il perchè del mio risentimento: Isabella è l'amore di Edward, Rose ha rappresentato fin a qui nella storia gli unici momenti di pura lussuria nei suoi pensieri. Non mi ricordo se l'hai scritto o meno, ma a me è rimasta vivida questa impressione. Ecco perchè sono molto curiosa di capire e leggere come evolveranno le situazioni. Io spero vivamente nel risveglio di TUTTI i sensi di Edward, e se sarà per mano di Rose... spero allora in un bel combattimento corpo a corpo tra le due!! ahahahahhahahaha!
    baci!

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    1. Che faccio li mando in vacanza a raccogliere margherite sulle sponde del lago?...a far l'amore in mezzo ai pra'?....porello un ce la fa'. Lussurioso...lo sarà....con calma.

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    2. Dammi un po' di manganello...dai....che il mio uomo ideale ( il tuo EDWARD )...mi manca

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  4. Bella storia la tua l'ho scoperta per caso( nel blog di sinner ),decrivi i personaggi con il cuore e li fai entrare nel cuore di chi legge i capitoli.Brava veramente

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  5. questi momenti di quiete e comprensione mi piacciono moltissimo. Finalmente lui e lei parlano, si chiariscono, vanno oltre...... bellissimo come sempre mi riempiono il cuore le tue parole, mi colmano!
    Baci aspetto il seguito.

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    1. perche' leggere colmano mi fa vedere solo immagini luxuriose???...ahahaha...beso amor

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  6. Che bello che bello che bello...ma vedo già grossi nuvoloni all'orizzonte...sarà anche vero che quando le cose non vanno c'è più da scrivere e le idee...montano...meglio...però azz...sti due hanno sofferto come cani lasciali un po' godere come riccetti pacifici almeno per un po'...poi nuovi problemi...ma sempre insieme...bada bene, eh?
    ...se vuoi ti scrivo il canovaccio già che ci sono...ihihihihihih!!!
    Sta gente che legge e vuole dirti quello che devi scrivere....mi dà sui nervi!!
    ..Ma chi è?
    Baci. Buona giornata e
    grazie di questo capitolo!
    Cri

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  7. ah...dimenticavo le foto....LE FOTOOOOOOOOOOOOOO!!! sto svenendo!

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    1. riprenditi...e mandami sto canovaccio vah..si sa mai che i riccetti ne godano il doppio...ahahah. Bacio a te!!! e Grazie!!!

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  8. Decisamente hanno moltissimo da recuperare per ritrovarsi, e detto tra noi la figura di Rose sta veramente diventando ingombrante, alla fine è vero che molto di quello che ha fatto doveva essere lasciato ad Isabella, ma sembra che finalmente Ed se ne sia accorto e che stia finalmente cercando di lenire tutto questo dolore. Prevedo un lungo periodo pieno di gioie, ma anche di fatica perchè è dura ritrovarsi dopo tanto. Veramente bravissima

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    1. La vita non è mai facile, ma se lo fosse....sarebbe una noia. Grazie per il tuo bel commento, sono molto contenta che la storia ti piaccia. Alla prossima. Bacio

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  9. aaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh (sospiro) dolci dolci. piano piano rinascono entrambe, speriamo si chiariscano e che Rose nn rompa le balls!! ahuahuha! ciao alla prossima, kiss

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  10. Mi piacciono i chiarimenti, i silenzi allontanano solo le persone da noi: spero che facciano luce sui propri sentimenti, su quelli taciuti, e tutto ripartirà per il meglio! bel capitolo, mi è piaciuto molto il coraggio di Edward in questo contesto. Brava!

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  11. Come promesso, ho letto tutto!
    E' una storia stupenda, come ho fatto a non leggerla prima?
    Complimenti davvero, tesoro... Non vedo l'ora di vedere Edward camminare sulle sue gambe, notare la sua felicità nel farlo!
    Un abbraccio grande, e complimenti ancora! elisa.

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  12. Grrrrrr in questo modo non mi posso godere il momento di pace e di riavvicinamento che subito incombe la tempesta rosy ..... Ahhhh l'amore ...nel bene o nel male praticamente fa sempre un po' soffrire ... e questo capitolo e' molto reale proprio come lo e' la vita . Brava ...Avanti il prossimo capitolo ... Ciao Ciao .

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  13. Finalmente riesco a commentare (ieri notte dal cellulare non ci riuscivo ... ma io sono perseverante!). Mi piace molto questo tuo ritmo cadenzato e rilassante. Mi piace l'apertura di Edward e .. a dispetto di tutto non credo che Rose sarà davvero un problema .. voglio dire .. se non lo è stato in precedenza quando c'erano tutte le premesse... ora mi sembra meno probabile. Ma Rose forse non rappresenta una minaccia esterna. Forse, dico forse, la sua è una figura simbolica .. la figura del dubbio, del pensiero che si insinua nelle nostre teste e che ci rende insicuri, dunque della minaccia interna. Perché questi personaggi hanno una storia alle spalle che se da un lato li renderà alla fine più forti, ora li colloca in una situazione di grande fragilità. Mi piace anche molto che ora tu riesca a postare con regolarità!!!! Brava! Continua così! bacio! Cri.

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  14. mi piace molto il chiarimento tra Edward e Isabella, finalmente basta segreti ed incomprensieni, spero proprio che Rose non si metta ancora in mezzo a loro... brava tesoro, continua così!!!

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  15. Bello un sacco francy!!!!!!!!!1sonotalmente reakli i personaggi che riesco a sentire e vivee le loro emozioni...sei grande...

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